Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   


Il termine di efficacia del precetto e le conseguenze in caso di mancato pagamento.

Prima dell’avvio di un pignoramento (qualsiasi esso sia), il creditore deve notificare al debitore, attraverso l’ufficiale giudiziario, il cosiddetto “atto di precetto”. Il precetto non è altro che un ultimo avvertimento: esso contiene l’intimazione a eseguire la prestazione entro 10 giorni. Alla scadenza, il creditore potrà avviare l’esecuzione forzata.

Tale atto ha tuttavia un termine di efficacia che è di 90 giorni. Ebbene, che succede se scade l’atto di precetto? Cerchiamo di comprendere più nel concreto cosa succede se non si paga l’atto di precetto, quante volte si può rinnovare, ma soprattutto quanto tempo passa tra atto di precetto e pignoramento.

A cosa serve l’atto di precetto?

L’atto di precetto è un avviso con cui si comunica al debitore l’imminente avvio dell’esecuzione forzata. In questo modo gli si dà la possibilità di adempiere bonariamente alla prestazione, senza subire gli aggravi e le conseguenze della fase successiva.

Il creditore deve indicare nel precetto il termine entro il quale il debitore deve provvedere, che non può essere inferiore a 10 giorni.

Se il creditore non indica il termine o indica un termine più breve, il precetto è valido e il debitore deve comunque adempiere entro 10 giorni.

Invece, se il creditore inizia l’esecuzione forzata prima del decorso dei 10 giorni dalla notificazione del precetto, l’esecuzione forzata è nulla.

Come arriva l’atto di precetto?

Il creditore consegna all’ufficiale giudiziario le copie autentiche del precetto e del titolo esecutivo, affinché quest’ultimo li notifichi al debitore personalmente o tramite il servizio postale.

La notifica può essere eseguita anche dall’avvocato mediante PEC, se l’indirizzo del destinatario risulta dai pubblici elenchi.

Dopo quanto tempo scade il precetto?

Il precetto ha un’efficacia di 90 giorni, che decorrono dalla notifica del precetto stesso. Scaduto tale termine (il cui decorso non viene sospeso nel periodo feriale di agosto), il creditore non può più avviare l’esecuzione forzata, a meno che non notifichi un nuovo atto di precetto, chiamato “precetto in rinnovazione”.

Diversamente, il pignoramento è nullo.

Anche il precetto in rinnovazione deve dare al debitore un termine minimo di 10 giorni per adempiere e scade dopo 90.

Se invece il creditore ha iniziato l’esecuzione entro il termine, può iniziare altre procedure esecutive in base allo stesso precetto dopo il decorso dei 90 giorni, senza dover fare altre notifiche e ciò fino all’esaurimento del credito.

Quando il termine dei 90 giorni del precetto si sospende

La riforma Cartabia della giustizia introduce una specifica condizione che permette di sospendere il termine di 90 giorni previsto per il precetto. Questa sospensione si verifica nel momento in cui il creditore, dopo aver notificato il precetto, inoltra una richiesta al Presidente del Tribunale per ottenere l’accesso all’Anagrafe Tributaria. Lo scopo è quello di acquisire il permesso per consultare le informazioni contenute nei registri dell’Agenzia delle Entrate, che includono i dati sui redditi e sui conti correnti dei contribuenti. L’Anagrafe Tributaria si rivela, quindi, uno strumento fondamentale per identificare i beni del debitore sui quali poter effettuare il pignoramento.

Ebbene, durante tutto l’arco di tempo che va dalla richiesta di accesso all’Anagrafe a quando viene fornita la risposta (con esito positivo o negativo), il termine dei 90 giorni del precetto si sospende.

Questo fa sì che il pignoramento possa giungere anche a distanza di diverso tempo dal ricevimento del precetto.

Quanto tempo tra il precetto e il pignoramento?

Scaduto il termine di 10 giorni indicato nel precetto, il creditore può iniziare l’esecuzione.

In realtà, l’esecuzione non è immediata: essa infatti richiede la redazione di un ulteriore atto da parte dell’avvocato e la successiva consegna all’ufficiale giudiziario per la notifica. Così, di norma, tra il ricevimento del precetto e l’avvio del pignoramento non passano quasi mai meno di 30 giorni. Come anticipato nel paragrafo precedente, però, potrebbe decorrere molto più tempo se il creditore presenta istanza di accesso all’Anagrafe Tributaria.

Che succede se scade il precetto?

Una volta scaduto l’atto di precetto il creditore può:

  • notificare un nuovo atto di precetto ed eventualmente avviare l’esecuzione forzata entro i 90 giorni successivi;
  • rimanere inerte, ma in tal caso non potrà svolgere alcuna esecuzione forzata. Se tale inerzia si protrae per oltre 10 anni dalla sentenza o dal decreto ingiuntivo, il suo diritto va in prescrizione.

Quante volte si può rinnovare il precetto?

Non c’è un limite massimo di atti di precetto che il creditore può notificare al debitore sempre che, tra l’uno e l’altro, non decorrano 10 anni. Se così fosse infatti il credito andrebbe in prescrizione.

Cosa succede se non si paga l’atto di precetto

In caso di mancato adempimento al ricevimento del precetto, ed entro i successivi 90 giorni, il creditore può avviare l’esecuzione forzata. La forma di esecuzione più nota è quella che riguarda il diritto di credito a un pagamento: in tal caso il creditore avvia il pignoramento dei beni del debitore (beni mobili, immobili, conti correnti, pensioni, stipendi, ecc.).

Si può fare opposizione al precetto?

Si può fare opposizione al precetto, ma non per rimettere in gioco il merito dell’eventuale sentenza o il decreto ingiuntivo su cui questo è stato emesso. L’opposizione può riguardare solo errori di forma oppure errori di sostanza commessi dopo la notifica del titolo esecutivo (la sentenza o il decreto ingiuntivo).

Per gli errori di forma (“opposizione agli atti esecutivi”) è necessario agire entro massimo 20 giorni dall’atto contestato. Nel caso di errori di sostanza (“opposizione all’esecuzione”) non c’è un termine ultimo se non l’eventuale assegnazione del bene pignorato.

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo.
Diventa sostenitore clicca qui

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui