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Arrivano i nuovi modelli per la Certificazione unica 2024, con diverse novità per varie prestazioni. L’Agenzia delle Entrate li ha pubblicati sul suo sito, sono quindi disponibili online. Le novità riguardano l’Assegno unico, le mance, i contratti sportivi e altre fattispecie, per effetto delle norme fiscali dell’ultima legge di Bilancio. Ci sono anche le relative istruzioni per la compilazione. Entro il prossimo 16 marzo la Certificazione unica del 2024 deve essere consegnata a chi ha percepito redditi nel corso del 2023 e deve anche essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate. C’è quindi un’unica scadenza per un adempimento doppio. Resta quindi fissata al prossimo 31 ottobre la proroga per le certificazioni che contengono solo redditi esenti o non dichiarabili con il modello 730/2024. Vediamo nel dettaglio tutte le novità.

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Cos’è la certificazione unica 2024

La certificazione unica è un documento fondamentale per la dichiarazione dei redditi perché riassume i redditi maturati, tra cui le provvigioni, le ritenute d’acconto e tutte le detrazioni operate. 

Va consegnato ogni anno ai lavoratori e viene inoltre inviato all’Agenzia delle Entrate, che usa il modello come base per predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata. I datori di lavoro lo consegnano ai propri dipendenti e l’Inps fa la stessa cosa verso pensionati e titolari di altre prestazioni. Per il datore di lavoro l’invio telematico del modello Cu è obbligatorio.

Nel modello si trovano indicati:

  • I redditi da lavoro dipendente e assimilati sottoposti a tassazione ordinaria, separata, ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva;
  • I redditi da lavoro autonomo e redditi diversi, così come definiti dagli articoli 53 e 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR);
  • La somma totale delle provvigioni, (rapporti di commissione, agenzia, procacciamento di affari, mediazione…);
  • I compensi e le somme erogati in seguito a pignoramenti pressi terzi e procedure di esproprio;
  • I corrispettivi erogati per contratti di appalto;
  • Le indennità erogate in caso di cessazione di rapporti di agenzia, funzioni notarili e attività sportive;
  • ritenute d’acconto;
  • Le detrazioni effettuate.

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Il flusso verso l’Agenzia delle Entrate

Il flusso telematico da inviare all’Agenzia si compone di varie parti. C’è il frontespizio in cui vengono riportate le informazioni relative al tipo di comunicazione, ai dati del sostituto, ai dati relativi al rappresentante firmatario della comunicazione, alla firma della comunicazione e all’impegno alla presentazione telematica. E ancora: il quadro CT nel quale vengono riportate le informazioni riguardanti la ricezione in via telematica dei dati relativi ai modelli 730 resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate.

Infine c’è la Certificazione unica 2024, nella quale vengono riportati i dati fiscali e previdenziali relativi alle certificazioni lavoro dipendente, assimilati e assistenza fiscale e alle certificazioni lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i dati fiscali relativi alle certificazioni dei redditi relativi alle locazioni brevi.

Il flusso deve essere presentato solo per via telematica e può essere trasmesso direttamente dal soggetto tenuto a effettuare la comunicazione oppure tramite un intermediario abilitato. Il documento si considera presentato nel giorno in cui è conclusa la ricezione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Certificazione unica 2024, le novità per le partite Iva

Quest’anno l’invio per dipendenti e pensionati va fatto entro il prossimo 16 marzo (assieme alla trasmissione all’Agenzia delle Entrate). Per le somme corrisposte ai lavoratori autonomi la trasmissione telematica può essere effettuata entro la stessa scadenza del modello 770. Dal 2025, poi, il modello 770 dovrebbe essere archiviato. Già dall’anno d’imposta 2024, invece, è stato eliminato l’obbligo della Certificazione unica per i soggetti che hanno aderito al regime forfettario (partite Iva con tassazione al 15%) o a un altro regime fiscale di vantaggio.

Chi ha aderito nei mesi scorsi al regime forfettario, o a un altro regime di vantaggio, entro il prossimo 16 marzo deve quindi inviare la Cu relativa alle spettanze che sono state erogate nel 2023.

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Cosa cambia per l’Assegno unico

Per quanto riguarda l’Assegno unico, in generale i dati anagrafici dei figli devono essere indicati nella Certificazione unica nel caso in cui il genitore debba far valere delle detrazioni o deduzioni fiscali. Con una delle ultime note dell’Agenzia delle Entrate è stato però precisato che il sostituto di imposta non è tenuto a indicare i dati dei figli a carico per i quali si percepisce l’Assegno unico. Vi sono però delle eccezioni a tale regola generale per:

  • dipendente che in sede di conguaglio fiscale chiede al sostituto di imposta il riconoscimento di detrazioni per spese per i figli;
  • presenza di agevolazioni nel calcolo delle addizionali regionali;
  • in presenza di benefit aziendali e servizi riconosciuti ai dipendenti in favore dei figli e che non concorrono alla determinazione del reddito (ad esempio corsi), nel limite non imponibile di 3.000 euro;
  • quando il dipendente chiede il riconoscimento delle detrazioni per figli a carico (con età superiore ai 21 anni).

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Le nuove regole per il contratto sportivo

E ancora, con la riforma dello Sport entrate in vigore lo scorso 1° luglio, si avrà un doppio regime per l’anno d’imposta che si è appena concluso.Ii compensi percepiti dai lavoratori dello sport fino al 30 giugno 2023 sono considerati «redditi diversi». Quelli percepiti dal 1° luglio al 31 dicembre sono invece considerati «redditi da lavoro dipendente e assimilati».

Per i redditi percepiti a partire dal 1° luglio devono essere applicate anche le deduzioni e detrazioni previste per tale tipologia di compensi, ovviamente pro quota. Infine per i redditi diversi, conseguiti dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023, non è invece prevista alcuna detrazione.

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Mance e fringe benefit

Negli ultimi mesè è anche cambiata la tassazione delle mance per il settore turistico. Dal 1° gennaio 2023 c’è infatti la nuova regolamentazione. Le liberalità erogate per i lavoratori del settore turistico sono sottoposte a una tassazione sostitutiva con aliquota al 5%. Ma il lavoratore, dipendente del settore privato, non deve aver percepito nell’anno precedente redditi di importo superiore a 50mila euro.

È inoltre previsto un altro limite: la tassazione agevolata può essere applicata entro il limite del 25% del reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro. Il lavoratore può inoltre rinunciare  a tale tassazione sostitutiva comunicandolo al datore di lavoro.

Tra i vantaggi riconosciuti ai lavoratori con figli c’è infine l’innalzamento della soglia dei fringe benefit che non vengono sottoposti a tassazione. Gli importi devono essere indicati nel punto 475 del modello della Cu 2024. Gli importi superiori a 3mila euro a titolo di fringe benefit sono interamente tassati secondo le regole ordinarie e concorrono a formare la base imponibile. Nel campo 475 deve essere indicato anche il valore dei bonus carburante concessi dai datori di lavoro, indipendentemente dal loro ammontare.

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