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Nel 2024 si avrà il passaggio dalla precompilata al Modello Redditi e al Modello 730 semplificato. Ecco cosa prevede la Riforma Fiscale.

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di Redazione Lavoro e Diritti – 7 Marzo 2024


Con il D. Lgs n° 1/2024 in vigore dal 13 gennaio, il Governo, nell’ambito della c.d. riforma fiscale, è intervenuta con una serie di semplificazioni riguardanti gli adempimenti tributari. In tale contesto, la procedura di accesso e gestione della dichiarazione precompilata per i privati, dunque facciamo riferimento al 730 precompilato, viene resa molto più agevole. Infatti, non è sbagliato parlare di passaggio dalla dichiarazione precompilata alla dichiarazione Redditi e 730 semplificato.

Anche se il 730 precompilato può essere inviato direttamente dal contribuente, questo comunque deve essere in possesso di determinate conoscenze informatiche, nonché se volesse intervenire sui quadri del dichiarativo, anche di competenze tributarie.

Ora con la riforma fiscale si passa ad una procedura semplificata fatta di due fasi: l’Agenzia delle entrate mette a disposizione del contribuente i dati utilizzati nella dichiarazione; il contribuente tramite delle funzioni molto semplici potrà confermare o meno il contenuto predisposto dal Fisco.

Come funziona il 730 precompilato

Fin dal suo debutto, la dichiarazione precompilata aveva l’obiettivo di semplificare la dichiarazione dei redditi dei contribuenti non titolari di partita iva.

La precompilata si basa su un meccanismo di scambio di dati tra coloro che incassano dai contribuenti spese per determinati oneri e l’Agenzia delle entrate. Si pensi alle spese sanitarie, messe a disposizione del Fisco per il tramite del Sistema Tessera Sanitaria.

L’Agenzia delle entrate, utilizza i dati di spesa per completare i diversi quadri della dichiarazione dei redditi. La dichiarazione si basa anche sui dati reddituali che vengono fuori dalle certificazioni uniche. Si pensi ai redditi da lavoro dipendente o ad essi assimilati; alla cessione dei diritti d’autore, ai compensi per lavoro autonomo occasionale, alle locazioni brevi, ecc.

Si tiene conto della CU anche rispetto ai dati indicati in riferimento ai familiari a carico.

Dalla dichiarazione precompilata alla dichiarazione semplificata: ecco cosa cambia

Per interagire con la dichiarazione precompilata, il contribuente deve accedere alla propria area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate. In tal modo, prende visione della dichiarazione e del foglio informativo nel quale sono indicati i dati in possesso del Fisco, utilizzati o non utilizzati ai fini dichiarativi.

Come detto in apertura, il contribuente deve essere in possesso di determinate conoscenze informatiche, nonché se volesse intervenire sui quadri del dichiarativo, anche di competenze tributarie.

La procedura per intervenire sui singoli quadri della precompilata non è delle più agevoli. Anche se per le spese del “quadro E” è prevista una sorta di compilazione assistita.

Detto ciò, nell’ottica di una compilazione semplificata, si inserisce l’intervento della riforma fiscale in materia di dichiarazione precompilata.

Modello 730 semplificato 2024: come funziona

In particolare, l’art. 1 del D. Lgs n° 1/2024 dispone che in via sperimentale, l’Agenzia delle entrate rende disponibili al contribuente, in modo analitico nelle cosiddetta dichiarazione semplificata, le informazioni in proprio possesso (redditi, spese, ecc.), che possono essere confermate o modificate. Si tratterà di una sorta di questionario a cui rispondere.

Tali informazioni saranno disponibili, già dal 2024, in un’apposita area riservata del sito internet della predetta Agenzia, mediante un percorso semplificato e guidato.

I dati confermati o modificati vengono riportati in via automatica nella dichiarazione dei redditi, che il contribuente può presentare direttamente in via telematica.

Dal 2025 in avanti le informazioni in possesso dell’Agenzia delle entrate potranno essere messe a disposizione anche per il tramite dei propri intermediari di fiducia.

A ogni modo, il decreto in esame specifica che:

Con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, sono individuate le modalità tecniche per consentire al contribuente, a decorrere dal 2024, e ai soggetti di cui al comma 3, negli anni successivi, di accedere ai dati da confermare o modificare.».

Non rimane che attendere il provvedimento citato per capire meglio come sarà articolata la nuova dichiarazione semplificata.

 

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