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Per la nuova era elettrica servirà la collaborazione tra assicuratori, enti normativi e imprenditori. Ad esempio, man mano che i veicoli elettrici commerciali si diffondono, gli assicuratori dovranno coordinarsi sempre più con i produttori e i vigili del fuoco sulla disposizione delle colonnine di ricarica, per ridurre il rischio di incendio

Con il diffondersi di catastrofi naturali di vario genere – come ad esempio gli incendi o gli uragani – le compagnie di assicurazioni hanno iniziato a cancellare la copertura per i proprietari di immobili nelle città vulnerabili. La causa principale dell’aumento dei danni materiali causati dalle condizioni meteorologiche è il riscaldamento globale e, “per impedire che le tragedie diventino sempre più comuni, dobbiamo passare rapidamente a fonti energetiche alternative”, scrive sul Financial Times Cara Eckholm, fellow al Cornell Tech’s Jacobs Urban Tech Hub.

Mentre le case carbonizzate sono diventate il volto della crisi delle assicurazioni climatiche, c’è un altro problema che incombe: molti assicuratori sono stati lenti nell’offrire copertura proprio per gli ambiziosi progetti di energia pulita che ci salveranno dal punto di non ritorno. Questo divario di copertura rischia di ostacolare gli investimenti nella transizione energetica poiché, senza un’assicurazione, è difficile ottenere dei finanziamenti per realizzare progetti di energia pulita.

IL SETTORE ENERGETICO ESITA SULLE ASSICURAZIONI

Ci sono alcune spiegazioni logiche per l’esitazione del settore. Gli assicuratori utilizzano quantità di dati storici per valutare il rischio e scrivere polizze. Alcuni stanno ancora imparando come fissare i prezzi per le fonti di energia pulita di prima generazione, come i parchi solari ed eolici. Ci sono poche opzioni assicurative per le nuove tecnologie che gli imprenditori climatici stanno cercando di sviluppare ed implementare, come l’energia pulita a idrogeno e lo stoccaggio di energia a lungo termine.

Negli Stati Uniti, la spesa federale attualmente sta finanziando la realizzazione di progetti pilota di energia pulita. Per raggiungere una scala internazionale abbastanza velocemente, però, gli sviluppatori del progetto dovranno convincere gli investitori che la prossima generazione di tecnologie climatiche sarà sicura e affidabile, il tipo di garanzie che generalmente viene offerto attraverso le polizze assicurative. Lo sviluppo di queste politiche, quindi, richiederà una rapida evoluzione del modo in cui opera il settore assicurativo.

LE CARATTERISTICHE DELLE ODIERNE ASSICURAZIONI

Il moderno settore assicurativo spende meno in ricerca e sviluppo rispetto alle industrie concorrenti, ma non è sempre stato così. Durante la Rivoluzione Industriale, il settore svolse un ruolo chiave nello sviluppo degli standard di sicurezza che hanno consentito l’elettrificazione. Nel 1893 un gruppo di associazioni di assicuratori assunse l’ingegnere elettrico William Henry Merrill per ispezionare il cablaggio alla Fiera Mondiale di Chicago. Merrill sapeva che gli impianti elettrici rappresentavano un rischio di incendio, ma che questo poteva essere mitigato con una corretta progettazione, installazione e test. L’ingegnere, così, aprì Underwriters Electrical Bureau, che in seguito sarebbe diventato Underwriters Laboratories (UL), una struttura che certificava i prodotti come sicuri. Ancora oggi, gli assicuratori contro i danni spesso insistono affinché i prodotti siano certificati da UL.

I RAPPORTI TRA ASSICURATORI, IMPRENDITORI ED ENTI DI REGOLAMENTAZIONE

Per la nuova era elettrica sono necessarie delle collaborazioni tra assicuratori, organismi normativi e imprenditori. Ad esempio, man mano che i veicoli elettrici commerciali (come autobus e camion) si diffondono, gli assicuratori dovranno coordinarsi sempre più con i produttori e i vigili del fuoco sulla disposizione delle colonnine di ricarica per ridurre il rischio di incendio. Alcuni assicuratori progressisti stanno iniziando a sfruttare delle tecniche analitiche abilitate all’intelligenza artificiale per prevedere lo stato e la salute delle batterie, garantendo sicurezza e affidabilità.

È probabile che nelle compagnie assicurative tradizionali vi sia già gran parte del talento ingegneristico necessario per comprendere i rischi dei nuovi prodotti energetici. I rischi associati ad un parco eolico offshore assomigliano per certi versi a quelli di una piattaforma petrolifera offshore, così come il processo di perforazione di un pozzo geotermico non è poi così diverso da quello del fracking per il gas. Anziché continuare a firmare contratti sui combustibili fossili, le compagnie assicurative dovrebbero reindirizzare le proprie competenze verso la comprensione delle tecnologie emergenti per l’energia pulita. E, per muoversi ancora più rapidamente, gli assicuratori legacy possono valutare la possibilità di collaborare con gli imprenditori dell’energia pulita per accedere ai dati di cui hanno bisogno.

GLI ASSET ENERGETICI E LE POLIZZE ASSICURATIVE

Oggi alcune startup – tra cui kWh Analytics, New Energy Risk ed Energetic Capital – sono specializzate nell’aggregazione di informazioni sugli asset energetici da utilizzare nelle polizze assicurative. L’abbinamento dei dati in tempo reale con il potere predittivo dell’apprendimento automatico potrebbe creare un nuovo paradigma per la modellazione del rischio.

McKinsey stima che il mercato assicurativo per le nuove infrastrutture energetiche entro il 2030 probabilmente raggiungerà i 10-15 miliardi di dollari. Inoltre, i settori delle assicurazioni auto e delle assicurazioni sulla casa – che insieme rappresentano oltre 1 trilione di dollari dell’economia globale – dovranno adattarsi alle nuove infrastrutture energetiche, ai nuovi edifici e ai veicoli completamente elettrici. Questi numeri mostrano che gli assicuratori che intraprendono la transizione energetica probabilmente raccoglieranno delle entrate finanziarie, oltre ad aiutare l’ambiente.

 

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