Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   




Come e quando arriva il rimborso 730 in busta paga? Quando paga l’INPS e quando l’Agenzia delle Entrate? I dettagli

>> Entra nel nuovo Canale WhatsApp di Lavoro e Diritti

di Antonio Maroscia – 20 Maggio 2024


Migliaia di lavoratori e pensionati riceveranno nei prossimi mesi in busta paga o nel cedolino pensione il rimborso 730, ovvero il rimborso Irpef relativo al 730 / 2024. Come ogni anno infatti nella dichiarazione dei redditi il contribuente dichiara le spese che ha sostenuto nel corso del 2023 che danno diritto a detrazioni fiscali, ma anche altri eventuali redditi (esempio due CU) che al contrario aumentano il reddito imponibile e di conseguenza varia l’importo totale delle imposte da pagare.

Pertanto con la dichiarazione si ha un vero e proprio conguaglio fiscale, dal quale scaturiscono crediti o debiti nei confronti del Fisco. Il conguaglio sarà quindi gestito dal sostituto d’imposta che andrà ad indicare in busta paga o nel cedolino pensione il credito o il debito scaturito. Inoltre dal 2024 torna la possibilità di fare il 730 senza indicare il Sostituto d’Imposta (anche per chi ce l’ha) per poter ricevere il conguaglio direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

In questa breve guida vedremo quindi come funziona il conguaglio IRPEF e come e quando arriva in busta paga o nella pensione.

Rimborso IRPEF 730 in busta paga: cos’è e come funziona

Il risultato definitivo delle imposte dovute all’Erario dopo la dichiarazione dei redditi può comportare:

  • conguaglio IRPEF a debito: ovvero un debito per il dipendente, nel caso in cui questi debba farsi carico di ulteriori somme rispetto a quelle già trattenute nel periodo d’imposta;
  • conguaglio IRPEF a credito: ossia un credito del lavoratore nei confronti del Fisco, se la tassazione subita nel corso dell’anno precedente è stata superiore a quella effettivamente dovuta. Pensiamo ad esempio ad un familiare a carico non inserito in busta paga, oppure a spese sostenute nell’anno precedente che danno diritto a detrazioni fiscali.

Dal momento che il saldo a debito o a credito del 730 è di norma gestito dal datore di lavoro direttamente in busta paga, in qualità di sostituto d’imposta, possono verificarsi due ipotesi:

  • Trattenuta in cedolino delle imposte ancora dovute (conguaglio 730 a debito);
  • Rimborso IRPEF delle imposte trattenute in eccedenza in busta paga (conguaglio 730 a credito).

Può capitare inoltre che il lavoratore sia senza sostituto d’imposta al momento della dichiarazione dei redditi, oppure che il sostituto sia l’INPS (ad esempio se è andato in pensione, oppure per i percettori di NASpI o altri sussidi a pagamento diretto).

In considerazione del fatto che l’operatività cambia a seconda che si tratti di trattenuta o rimborso, analizziamo nel dettaglio come avviene e cosa deve fare il datore di lavoro o altro sostituto d’imposta nei casi di conguaglio 730 a credito.

Cos’è e come funziona il modello 730-4

Il primo step relativo alla liquidazione della dichiarazione dei redditi è la ricezione da parte dell’azienda, in via telematica dall’Agenzia delle entrate, dei modelli 730-4 a decorrere dagli ultimi dieci giorni di giugno.

Il modello 730-4 è trasmesso dall’AdE all’indirizzo telematico del datore di lavoro, da questi comunicato per la prima volta:

  • Nel quadro CT della Certificazione unica;
  • In alternativa inviando all’Agenzia delle entrate il modello CSO.

In caso di modifica dell’indirizzo precedentemente comunicato, è necessario utilizzare il citato modello CSO.

Nell’ipotesi in cui l’azienda riceva un modello 730-4 per il quale non è obbligata ad effettuare alcun rimborso in busta paga, la stessa è tenuta a darne comunicazione in via telematica all’ADE entro i 5 giorni lavorativi successivi la ricezione.

Soglia di 12 euro per crediti / debiti

Il modello 730-4 contiene tutti i dati necessari per trattenere o rimborsare il debito / credito risultante dalla dichiarazione dei redditi del lavoratore.

Tuttavia, non dev’essere eseguita alcuna operazione di trattenuta o rimborso se, per ciascuna imposta o addizionale, l’importo è uguale o inferiore a 12 euro.

Quando il rimborso è erogato dal datore di lavoro

L’IRPEF a credito risultante dal modello 730 è erogata dal datore di lavoro nella prima retribuzione utile o comunque nella paga di competenza del mese successivo quello di ricezione del 730-4.

Le somme anticipate in busta paga vengono successivamente recuperate dall’azienda in sede di liquidazione del modello F24, relativo al mese successivo quello di effettuazione dei rimborsi.

Facciamo l’esempio di un dipendente con retribuzione corrisposta nello stesso mese di maturazione (retribuzione di luglio erogata a luglio).

In tal caso il credito risultante dal modello 730-4, anticipato dal datore di lavoro, dovrà essere dallo stesso recuperato dalle ritenute fiscali operate sulle retribuzioni di luglio, da versare con F24 entro il 20 agosto.

Al contrario, se la retribuzione è corrisposta nel mese successivo quello di maturazione (ad esempio retribuzione di luglio erogata ad agosto), il recupero dei crediti avverrà sulle ritenute da versare con F24 entro il 16 settembre.

Leggi anche: Conguaglio IRPEF di fine anno: occhio alla busta paga di dicembre

Capienza fiscale IRPEF del sostituto d’imposta: cosa significa

Può accadere che l’ammontare dei rimborsi da riconoscere ai singoli lavoratori sia superiore alle ritenute IRPEF operate dal datore di lavoro durante la mensilità di paga. A tal proposito, il calcolo della capienza dev’essere effettuato considerando tutte le ritenute (comprese le addizionali) effettuate, dallo stesso sostituto d’imposta, sulle retribuzioni e le somme di competenza del mese, ivi compresi:

  • Redditi da lavoro dipendente;
  • ” assimilati a lavoro dipendente;
  • ” da lavoro autonomo;
  • provvigioni.

Si parla di incapienza fiscale nel caso in cui l’ammontare delle ritenute complessivamente operate risulti insufficiente a rimborsare i crediti da 730; in tal caso le somme residue dovranno essere riconosciute nei mesi successivi.

Nell’ipotesi in cui vi siano più contribuenti a credito, il rimborso deve avvenire in percentuale uguale per tutti i dipendenti. Per determinare la percentuale è sufficiente dividere l’ammontare delle ritenute per i crediti da rimborsare.

Se il rapporto di lavoro termini prima che tutto il credito venga rimborsato (pensiamo agli stagionali ad esempio), la restante parte andrà nell’ultimo cedolino oppure resterà a credito del lavoratore. Quindi il lavoratore non deve preoccuparsi in quanto il credito non andrà mai perso.

Quando arriva il rimborso IRPEF per i pensionati?

I pensionati riceveranno i loro rimborsi tramite Inps nella seconda mensilità successiva alla data di consegna della domanda. Di solito i rimborsi arrivano da agosto in poi.

Quando arriva il rimborso IRPEF per i lavoratori dipendenti con sostituto d’imposta?

I lavoratori dipendenti che si avvalgono del sostituto d’imposta riceveranno invece i rimborsi IRPEF in busta paga a partire dal mese successivo a quello di presentazione del Modello 730.

Quindi prima si presenta il 730 e prima arriva l’eventuale rimborso.

Cosa succede con IRPEF a debito

Se invece il conguaglio IRPEF nel 730 è a debito per il contribuente il sostituto d’imposta si occuperà di trattenere dalla busta paga la somma dovuta in un unica rata o più rate a seconda della scelta effettuata dal contribuente nella dichiarazione dei redditi.

Questa somma trattenuta dallo stipendio sarà poi versata dal sostituto d’imposta direttamente al Fisco tramite F24.

Quando il rimborso 730 arriva direttamente da Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle entrate liquida le somme a credito direttamente al lavoratore, a fronte di un modello 730 (ordinario o precompilato) che presenta modifiche, rispetto alla precompilata, tali da:

  • Incidere sull’ammontare del reddito complessivo o dell’imposta, presentando altresì elementi di incoerenza (ad esempio uno scostamento significativo tra il credito IRPEF e i dati derivanti dai modelli di versamento);
  • Determinare un rimborso superiore a 4 mila euro.

La liquidazione dei rimborsi ad opera dell’ADE è effettuato entro:

  • 6 mesi dalla scadenza per l’invio del modello 730;
  • In alternativa, dalla data di trasmissione effettiva se successiva alla scadenza.

730 senza sostituto: che succede?

L’Agenzia paga direttamente i rimborsi anche per chi è senza sostituto d’imposta al momento della dichiarazione (es. disoccupato, ma non percettore di NASpI).

N.B. Per il modello 730/2024 redditi 2023, il lavoratore può di nuovo scegliere l’opzione senza sostituto seppur ha realmente un sostituto d’imposta e indicare quindi l’Agenzia delle Entrate per il conguaglio.

In quest’ultimo caso se è a credito riceverà il rimborso IRPEF dall’AdE. Se invece è a debito dovrà pagare l’IRPEF con modello F24.

Come e quando arriva il rimborso 730 dell’Agenzia delle Entrate

Nelle ipotesi di rimborso diretto dei crediti 730 al beneficiario, ad opera dell’Agenzia entrate, la liquidazione avviene normalmente prima di Natale:

  • con bonifico se l’interessato ha comunicato le coordinate del conto corrente bancario o postale;
  • in alternativa, tramite titoli di credito di Poste Italiane s.p.a.

Le somme corrisposte dall’ADE sono quelle derivanti dal 730 a credito, al netto di:

  • Secondo o unico acconto IRPEF;
  • Cedolare secca.

Se l’ammontare dell’acconto eccede il rimborso, il lavoratore è tenuto a versare autonomamente la differenza.

Video guida rimborso 730

Di seguito la nostra video guida relativa al rimborso 730 in busta paga.

🔥 ISCRIVITI AL CANALE https://www.youtube.com/lavoroediritt…

FAQ rimborsi IRPEF

Vediamo ora, attraverso le FAQ, un po’ di casi particolari relativi ai rimborsi IRPEF.

Cessazione del rapporto di lavoro prima del rimborso IRPEF in busta paga

In caso di interruzione del rapporto prima del rimborso in busta paga del modello 730, il datore di lavoro provvede all’elaborazione di un apposito cedolino per il dipendente cessato, contenente le somme dovute.

Rimborsi IRPEF per i collaboratori: come funziona

Un’ipotesi particolare è quella rappresentata dai collaboratori coordinati e continuativi destinatari di compenso con periodicità superiore al mese. Si pensi ad esempio all’amministratore che riceve il compenso nel mese di dicembre.

La gestione dei rimborsi derivanti dalla dichiarazione dei redditi, per i co.co.co, prevede l’obbligo, in capo al datore di lavoro – committente che riceve il 730-4 di erogare le somme dovute con le stesse modalità e tempistiche previste per i lavoratori dipendenti, con successivo recupero in F24.

Rimborso IRPEF dipendente con più datori di lavoro

I dipendenti, di norma con orario di lavoro part-time, possono svolgere due o più rapporti di lavoro con differenti aziende.

In tal caso come gestire le operazioni di conguaglio 730?

La normativa (articolo 14 DPR n. 395/1992) prevede che sia il datore che eroga la retribuzione più elevata ad occuparsi del rimborso 730 in busta paga.

Modello 730 tardivo o integrativo: cosa succede ai rimborsi IRPEF

Altri casi particolari sono quelli rappresentati da:

  • Invio tardivo del modello 730;
  • Presentazione di un modello 730 integrativo del precedente.

Nella prima ipotesi, il datore effettua le operazioni di conguaglio a partire dal primo mese utile, comunque non oltre l’anno corrente.

In caso di 730 integrativo, il datore effettua il conguaglio a credito con la retribuzione corrisposta a dicembre, a meno che il rapporto non cessi in una data antecedente. In quest’ultima ipotesi la liquidazione del rimborso avverrà nell’ultimo cedolino paga.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui