Nel caso in cui il Caf sia responsabile di eventuali errori nella compilazione ISEE, il contribuente può richiedere il risarcimento dei danni. Vediamo insieme quando e come.
Spesso i cittadini si affidano ai Caf per la compilazione del proprio ISEE, tramite il quale si indica la situazione economica familiare e viene spesso usato per accedere ad agevolazioni e prestazioni assistenziali erogate dallo Stato.
Tuttavia, può capitare che il Caf commetta qualche errore, pertanto è possibile richiedere un risarcimento del danno, purché prima si sia accertato che l’errore sia dovuto a disattenzione del centro di assistenza fiscale e non alla propria superficialità nel fornire la documentazione necessaria.
Vediamo insieme quando.
ISEE errato: quando può succedere
Secondo previsto dal contratto di incarico professionale, l’operatore del Caf a cui è affidato il compito dell’assistenza fiscale dei contribuenti deve rispettare i seguenti obblighi:
- fornire assistenza al dichiarante durante la compilazione del modello Isee esaminando la documentazione necessaria;
- informare il richiedente sugli obblighi, le responsabilità e le sanzioni derivanti da errata o omessa comunicazione dei dati richiesti nella certificazione Isee;
- rilasciare al richiedente copia firmata della dichiarazione Isee contenente la ricevuta attestante la presentazione della Dsu, con l’impegno a trasmettere alla banca dati dell’Inps entro 4 giorni lavorativi i dati in essa contenuti;
- conservare copia della dichiarazione, per 2 anni dalla data di trasmissione, sottoscritta dal richiedente ed i dati acquisiti al fine di
- consentire le eventuali verifiche da parte delle autorità, degli enti incaricati o della sede centrale del Caf;
- contattare il richiedente per il rilascio dell’attestazione Isee qualora questi ne abbia conferito mandato al Caf;
- informare il soggetto richiedente che la dichiarazione è valida fino al 15 gennaio dell’anno successivo.
Se i precedenti obblighi non sono rispettati dall’operatore, quest’ultimo è responsabile per inadempimento dell’incarico professionale e si può chiedere il risarcimento del danno provocato e delle sanzioni addebitate.
Nel caso in cui, invece, l’operatore si accorga dello sbaglio, come errori di battitura, dopo aver inviato l’attestazione ISEE, dovrà richiedere la rettifica dei dati inseriti.
Come chiedere il risarcimento
Nel caso in cui l’operatore commetta degli errori formali, è possibile richiedere il risarcimento del danno subito tramite la pratica della messa in mora.
Il cliente per “mettere in mora” il Caf dovrà inviare allo stesso una raccomandata A/R o una PEC tramite cui si intima al centro di assistenza fiscale di procedere alle correzioni degli errori commessi, se possibile, o di procedere a risarcire i danni subiti.
Le indicazioni che devono essere presenti nella lettera di messa in mora sono i seguenti:
- descrizione dell’errore commesso e del mancato adempimento di compiti e reponsabilità da parte dell’operatore;
- indicazione degli errori da correggere e\o richiesta di risarcimento danni;
termini per adempiere alla richiesta; - minaccia di procedere per vie legali nel caso di ulteriore inadempienza.
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