In Italia, sono sempre di più le persone che hanno un grosso debito con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione) e si sentono sommerse dalla pressione di continue richieste di pagamento.
Chi vive una situazione simile sulla propria pelle, è facile che venga risucchiato in un vortice di angoscia e disperazione, non vedendo davanti a sé una via d’uscita.
In questo articolo, cercheremo dunque di capire se esiste una soluzione definitiva per uscire dal tunnel dei debiti con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione) e ricominciare una nuova vita.
Debiti con Equitalia: cosa vuol dire dovere somme ingenti all’attuale Agenzia delle Entrate-Riscossione?
Capire la natura dei debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione è il primo passo per cercare una via d’uscita da una situazione debitoria che può sembrare senza speranza.
Questi debiti solitamente emergono a seguito di accertamenti fiscali, omessi pagamenti di imposte o sanzioni per mancata dichiarazione.
Quando si accumulano, i debiti possono alimentare ansia e preoccupazione nel cuore del debitore, spalancando le porte a una serie di problemi che possono affliggere ogni aspetto della sua vita.
In questi casi, la prima accortezza da prestare è leggere attentamente il contenuto della cartella esattoriale, poiché in alcuni casi potrebbe trattarsi di una cosiddetta “cartella pazza”.
Questo termine si riferisce a richieste di pagamento per debiti che potrebbero essere già stati saldati, calcolati erroneamente o addirittura non dovuti.
Di fronte a una situazione del genere, è importante agire tempestivamente, scegliendo una delle seguenti possibili azioni: richiedere la sospensione della riscossione all’Agenzia delle Entrate, chiedere l’annullamento all’ente creditore oppure al giudice.
“Ho un grosso debito con Equitalia” (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione): ecco cosa devi aspettarti
Se hai un grosso debito con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione), devi sapere che ci saranno diverse conseguenze e che davanti a te non si prospetta certo una situazione semplice.
Innanzitutto, l’ente creditore avvierà nei tuoi confronti una serie di azioni legali e amministrative, che possono includere il pignoramento del conto corrente, dello stipendio, della pensione, o addirittura il fermo amministrativo di beni come l’auto, o il pignoramento di immobili di tua proprietà.
Queste misure, pur essendo severe, sono strumenti che l’agenzia utilizza per recuperare i debiti non pagati.
Tuttavia, è essenziale conoscere i propri diritti e le opzioni a disposizione per evitare di trovarsi in una situazione ancora più difficile.
“Se ho un debito con Equitalia posso avere un mutuo?”
Molte persone che si ritrovano a vivere questa problematica si pongono spesso la suddetta domanda.
La risposta varia in base alla situazione finanziaria complessiva, ma avere un debito pendente può influenzare la tua capacità di ottenere nuovi prestiti o mutui, poiché gli istituti di credito valutano attentamente il tuo profilo di rischio e la tua storia creditizia.
Debiti con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione): quanto durano? Vanno in prescrizione?
I debiti con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione) non sono eterni.
Ogni tipo di debito ha un periodo specifico di prescrizione.
Ad esempio, l’Iva e l’Irpef si prescrivono dopo 10 anni, mentre l’Imu e i contributi Inps/Inail dopo 5 anni, e il bollo auto dopo 3 anni.
Questi termini, però, possono essere interrotti da azioni come l’invio di una raccomandata da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione che, con questa semplice operazione, rinnova la scadenza del debito.
Legge salva suicidi: ecco la soluzione per combattere il sovraindebitamento e ripartire puliti
Per lasciarsi alle spalle i debiti e ricominciare una nuova vita, l’unica soluzione è affidarsi ai benefici offerti dalla cosiddetta legge salva suicidi.
Questo provvedimento legislativo è stato emanato nel 2012 (da luglio 2022 è stato riformulato e inserito nel Nuovo Codice per la Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza) per preservare e tutelare la dignità delle persone sovraindebitate.
Il suo scopo, quindi, è evitare che i soggetti in gravi difficoltà economiche cadano nella rete degli usurai o, peggio, compiano gesti estremi in preda alla disperazione.
Ecco le quattro procedure principali previste dalla legge per raggiungere l’esdebitazione:
# 1 CONCORDATO MINORE
Questa opzione consente ai debitori di proporre ai creditori un piano di rimodulazione del debito, basato sulla propria capacità di pagamento.
Ma attenzione: il concordato minore è accessibile solo a coloro che si trovano in uno stato di sovraindebitamento, secondo quanto stabilito dalla legge.
Se la maggioranza dei creditori (che rappresentano almeno il 50% del debito totale) accetta la proposta, il piano può essere omologato dal giudice e diventa vincolante anche per i creditori non concordi.
Questa procedura è rivolta solo a chi ha contratto debiti per ragioni legate all’attività d’impresa (quindi non è accessibile per i consumatori privati).
# 2 PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE
Questa procedura è dedicata esclusivamente ai consumatori e richiede un criterio di “meritovolezza”.
In pratica, il debitore deve dimostrare di non aver commesso atti in frode ai creditori e non deve aver avuto una condotta che configuri una colpa grave nell’indebitarsi.
Se accettato, permette di ristrutturare i debiti e di salvare non solo la prima casa ma anche tutto il patrimonio (a patto che l’importo che deriverà dal piano sia superiore a quanto si potrebbe ricevere da una procedura di liquidazione).
# 3 LIQUIDAZIONE CONTROLLATA DEL SOVRAINDEBITATO
In questa procedura, il debitore mette a disposizione il suo patrimonio per saldare i debiti, mantenendo però il necessario per garantire un tenore di vita dignitoso a se stesso e alla sua famiglia.
Dopo 3 anni, anche se la procedura non è terminata, è possibile richiedere l’esdebitazione (in caso contrario, questa è automatica alla fine della procedura).
# 4 ESDEBITAZIONE DELL’INCAPIENTE
Introdotta nel 2020, questa procedura permette ai debitori che non hanno nulla da offrire di ricevere l’esdebitazione immediata, proteggendoli così dalla persecuzione dei creditori.
Si tratta di una procedura accessibile una sola volta nella vita, ma è necessario che il debitore dimostri la meritevolezza (vale quindi lo stesso discorso che abbiamo visto nella seconda procedura).
Queste procedure rappresentano una possibilità concreta per chi è sommerso dai debiti di riprendere il controllo della propria vita.
La legge salva suicidi è uno strumento fondamentale per ridare speranza e dignità a chi si trova in difficoltà, permettendo una vera e propria rinascita economica e personale.
Debiti con Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione) e legge salva suicidi: a chi affidarsi?
Se anche tu hai troppi debiti con Equitalia e non sai cosa fare, sappi che trovare il giusto supporto professionale è il primo passo che devi compiere.
La complessità delle procedure legali e la necessità di una strategia personalizzata richiedono l’intervento di esperti specializzati nel settore del sovraindebitamento in queste particolari procedure.
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