Quanto costa il ricorso per le cartelle del fisco. Scopri la tabella con i valori da seguire e i costi da sostenere.
Quanto costa il ricorso per le cartelle del fisco? Scopriamo insieme in questo articolo quali sono le spese fisse che vanno affrontate (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Nei prossimi paragrafi approfondiremo anche come pagare i contributi unificati utili alla trasmissione del ricorso e quando conviene presentarlo nei casi più frequenti.
Indice:
Quanto costa il ricorso per le cartelle del fisco? Il contributo unificato
Per presentare un ricorso su una cartella esattoriale notificata dallo Stato è necessario in primis mettere da parte dei soldi per il pagamento di una tassa chiamata contributo unificato tributario (CUT).
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
Si tratta di un’imposta che va versata in proporzione all’importo di debito che viene contestato. Il contributo è quindi di tipo progressivo e in particolare segue questo tabellario:
Minimo di importo | Massimo di importo | Valore del contributo da versare |
---|---|---|
€ 0 | € 2.582,28 | 30 euro |
€ 2.582,29 | € 5.000 | 60 euro |
€ 5.000,01 | € 25.000 | 120 euro |
€ 25.000,01 | € 75.000 | 250 euro |
€ 75.000,01 | € 200.000 | 500 euro |
€ 200.000,01 | in su | 1500 euro |
La norma poi prevede delle eccezioni che consentono al fisco di esigere una somma di contributo unificato maggiore rispetto al dovuto. È il caso della:
- mancata indicazione nelle conclusioni del ricorso del valore della controversia => in questo caso va versato l’importo massimo del contributo pari a 1500 euro;
- mancata indicazione nel ricorso dell’indirizzo di posta elettronica certificata (pec) del difensore e del codice fiscale del ricorrente => dovrai versare l’importo previsto più una maggiorazione del 50 per cento del contributo.
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Quanto costa il ricorso per le cartelle del fisco? Come pagare il contributo unificato
Il contributo unificato può essere pagato seguendo due modalità differenti:
- recandoti presso una tabaccheria e usando un modello F23 con codice tributo 171T;
- compilando e pagando un bollettino postale intestato a “Tes. Viterbo – Contrib. Proc. Trib. Art. 37 DL 98/0211”, conto corrente 100376927.
A volte del saldo di questo contributo se ne occupa direttamente il libero professionista che esegue la pratica di ricordo. All’atto del pagamento dell’onorario poi, dovrai versargli anche i costi sostenuti per questa spesa.
Quanto costa il ricorso per le cartelle del fisco? Gli altri costi
All’importo del contributo unificato devi aggiungere altri costi ben più importanti che riguardano l’onorario del libero professionista che ti affiancherà nella pratica.
Non possiamo in questo articolo quantificare con precisione il costo riferito a queste spese. Ogni professionista ha infatti un proprio onorario che varia anche a seconda del debito che si va a contestare.
Il nostro consiglio è quello di affidarti a un libero professionista amico, se lo trovi, ma competente. La presentazione del ricorso al fisco per l’imputazione di un debito non esistente è un processo farraginoso che necessita di esperienza e capacità.
Soprattutto se il debito è di un alto valore, meglio pagare qualcosa in più che rischiare di perdere il ricorso.
Quanto costa il ricorso per le cartelle del fisco? I casi in cui fare ricorso
Non esiste un vademecum dei casi corretti in cui conviene presentare ricorso al fisco per la notifica di una cartella esattoriale.
Di norma, affidandoti a un libero professionista, potrai sapere se conviene o meno contestare il debito che lo Stato pretende che paghi.
In genere conviene sempre presentare ricorso quando gli importi del dovuto contestato sono più alti del previsto o quando il debito che lo Stato sostiene che tu abbia non esiste.
Non conviene invece fare ricorso quando è il fisco a notificarti una cartella esattoriale in modo errato. In questo caso il consiglio è quello di far passare tempo fino a quando non sarà l’ente di riscossione a intervenire. Tu ti difenderai dicendo che la cartella non è stata notificata in modo corretto e quindi è come se tu non l’avessi ricevuta.
Il nostro consiglio però anche in questi casi, è quello di affidarti a un professionista del settore che conosce bene la materia.
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