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  • Con il Decreto Agricoltura vengono introdotte disposizioni urgenti per il comparto agricolo, della pesca e dell’acquacoltura.
  • Per le imprese che si trovano nella ZES si prevede un credito di imposta con limite di spesa di 40 milioni di euro per l’anno in corso, sui costi sostenuti fino al 15 novembre 2024.
  • Con lo stesso decreto vengono stabilite regole più stringenti per il fotovoltaico, che potrà essere collocato sui terreni agricoli solo se sollevato da terra.

Continuano gli interventi del governo a sostegno delle imprese, in particolare per ciò che riguarda il settore dell’agricoltura e il Sud Italia. Il Decreto Agricoltura, pubblicato in Gazzetta Ufficiale1 il 15 maggio scorso, è intervenuto con alcune disposizioni specifiche e urgenti per l’agricoltura in Italia, confermando alcune modifiche ai sostegni riservati alla Zes.

Ricordiamo che la Zes unica è la Zona Economica Speciale istituita per lo sviluppo dell’economia del sud Italia. Quest’area è destinataria di diverse agevolazioni e sostegni mirati per rilanciare le regioni più in difficoltà e l’intervento riguarda soprattutto il settore agricolo.

Con il Decreto Agricoltura, oltre ad essere stabilite misure più stringenti per poter installare impianti fotovoltaici, vengono confermati interventi di modifica sui contributi a cui le imprese della Zes possono accedere: vediamo di cosa si tratta.

Bonus Zes Agricoltura: a chi si rivolge

Il recente decreto va a confermare l’intenzione del governo di sostenere l’economia, in particolare per il settore agricolo, considerato un ambito strategico per la ripresa del sud del paese. Nel dettaglio questo aiuto si rivolge alla Zes, ovvero alle regioni:

  • Campania;
  • Puglia;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Sicilia;
  • Sardegna,
  • Molise.

Per poter accedere al contributo, le imprese che si muovono nell’agricoltura, nella pesca e nell’acquacoltura devono effettuare investimenti per innovare i propri sistemi, ad esempio tramite l’acquisto di nuovi impianti e macchinari. Viene previsto il sostegno anche per chi decide di acquistare un terreno da destinare a tali attività, oppure per immobili strumentali.

Un’altra condizione da rispettare riguarda l’importo complessivo di spesa agevolabile: l’investimento deve essere almeno di 50.000 euro, per cui vengono escluse tutte le spese inferiori a questa cifra per poter usufruire del credito di imposta. Inoltre va considerato il limite agli aiuti di stato previsto dalle regole europee.

Come funziona il bonus Zes Agricoltura

zes unica contributo

Vediamo nello specifico come funziona il bonus Zes Agricoltura e quando bisogna effettuare l’investimento. Il bonus consiste in un contributo a fondo perduto che si applica con una soglia massima di spesa di 40 milioni di euro per l’anno in corso.

Tra le spese ammesse troviamo quelle per comprare nuovi macchinari, attrezzature o impianti utili alla produzione agricola, che vengono inseriti in strutture già presenti nel territorio.

In alternativa è agevolabile l’acquisto di terreni e immobili, inclusi eventuali ampliamenti, finalizzati all’impresa agricola, secondo le norme della Zes unica e i limiti agli aiuti di Stato. La spesa per i terreni o le strutture non può superare il 50% del totale dell’investimento su cui si applicano i contributi.

Va tenuto presente che questi investimenti, che devono almeno avere un valore di 50.000 euro, devono essere effettuati entro il 15 novembre 2024. Questo sostegno è specifico per la Zes unica, tuttavia con il Decreto Agricoltura vengono presi in considerazione anche altri interventi per tutte le imprese italiane del settore.

Come accedere ai contributi per la Zes

In linea generale, per accedere ai contributi messi a disposizione per le imprese della Zes è necessario presentare una domanda apposita all’Agenzia delle Entrate dal 12 giugno al 12 luglio 2024, indicando le spese effettuate o in previsione fino al 15 novembre 2024.

Come specificano le linee guida del governo2, questo credito di imposta si può usare solamente in compensazione, ovvero tramite Modello F24. Inoltre le imprese devono impegnarsi a mantenere la propria attività all’interno della Zes per un periodo di almeno 5 anni dopo la spesa agevolata.

Decreto Agricoltura: tutti gli interventi

Il decreto spiega la necessità di intervenire in un contesto, quello agricolo, ritenuto primario in un momento delicato che vede crisi geopolitiche come il conflitto russo-ucraino e difficoltà economiche, come la diffusione della specie del Granchio Blu e la riduzione delle zone coltivabili.

In quest’ottica si è deciso di portare avanti sostegni di tipo diretto e indiretto. Viene confermata la sospensione per un periodo di 12 mesi dei pagamenti (per ciò che riguarda la parte capitale) delle rate dei mutui e dei finanziamenti nel caso in cui l’impresa agricola abbia subito una perdita di fatturato almeno del 20% nel 2023 rispetto al 2022.

Sempre con lo stesso decreto vengono ampliati i fondi a disposizione per gli anni 2025 e 2026 da destinare a situazioni di danneggiamento causate da calamità naturali, danni provocati da animali protetti o organismi vegetali, che verranno erogati da EGEA. Vengono destinate poi risorse specifiche per i produttori di grano.

Il decreto interviene a contrasto delle pratiche sleali che coinvolgono l’ambito agricolo, per cui il costo medio di produzione di beni agricoli e alimentari viene stabilito da ISMEA in base alla metodologia adottata dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Infine un intervento importante è quello che va a contrastare la perdita di terreni agricoli causata dalla diffusione degli impianti fotovoltaici. Vengono stabilite regole più strette per chi intende costituire una nuova struttura di questo tipo su un suolo agricolo.

Questo rimane possibile solamente se gli impianti sono sollevati da terra e non sottraggono spazio alle coltivazioni, per cui viene vietato di collocare sistemi con moduli a terra nelle zone considerate agricole dai dati catastali. Vengono escluse da questo intervento solo le Comunità Energetiche e le zone limitrofe a cave, miniere, aree aeroportuali e ferroviarie, autostradali e vicine a impianti industriali.

 

 

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