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Il Decreto salva casa torna a far parlare di sé, con modifiche che dovrebbero introdurre alcune novità.

A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la Lega ha già ha proposto un pacchetto di emendamenti approvato dal Consiglio dei Ministri. Si punta a consentire l’abitabilità dei micro appartamenti, con l’abbassamento del limite di metri quadrati ritenuti abitabili. Inoltre, si attende la possibilità di poter cambiare la destinazione d’uso dei locali posti al piano terra, al fine di ricavarne un’abitazione.

L’11 giugno, il decreto approderà alla Commissione ambientale, territorio e lavori pubblici della Camera per iniziare l’iter parlamentare.

Vediamo quali sono tutte le ultime novità.

Novità Decreto salva casa

Il 24 maggio 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto salva casa, pubblicato poi in Gazzetta Ufficiale n. 124, il 29 maggio 2024. Il decreto è finalizzato a far fronte al crescente fabbisogno abitativo, a rilanciare il mercato immobiliare e a superare tutte quelle piccole, ma importanti incertezze applicative della normativa settore.

Ricordiamo che si tratta di un provvedimento fortemente voluto dal Ministro Matteo Salvini. Lo scopo del decreto, in sostanza, è quello di sanare le piccole irregolarità, ovvero quelle modifiche interne ed esterne. Sono escluse le variazioni essenziali, ovvero quelle che hanno un impatto sulla stabilità dell’immobile.

A pochi giorni dell’approvazione del decreto, la Lega ha già presentato alcune modifiche per ampliare la portata del piano salva casa, il cui iter parlamentare inizierà la prossima settimana, subito dopo la pausa per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024. Infatti, una volta entrato in vigore e dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Parlamento ha 60 giorni di tempo per convertirlo in legge.

Gli emendamenti al decreto, tra le diverse, riguardano la possibilità di abitabilità dei micro appartamenti, dei sottotetti e dei seminterrati, l’estensione delle tolleranze costruttive e il cambio di destinazione d’uso dei locali a piano terra.

Abitabilità micro appartamenti, sottotetti e seminterrati

Il punto probabilmente più importante dell’emendamento presentato è quello che consentirà l’abitabilità dei micro appartamenti. La Lega, infatti, propone nuovi limiti di 20 metri quadrati, rispetto ai 28 metri quadrati attuali, per una persona e 28 metri quadrati, anziché 38 metri quadrati, per due persone. Facciamo presente che i metri quadrati attualmente in vigore sono stati fissati con il Decreto ministeriali Sanità del 5 luglio 1975.

Per quanto riguarda, invece, l’altezza dei soffitti, l’obiettivo dell’emendamento è quello di passare dal minimo di 2,70 metri a 2,40 metri, come già consentito per i corridoi e per i bagni. Quindi, l’altezza dei locali abitabili, con il limitante di 2,40 metri, varrebbe per qualsiasi spazio della casa.

Estensione delle tolleranze costruttive

Un altro punto molto importante riguarda la possibilità di sanare superfici che sono state realizzate in più rispetto al previsto.

Si passerebbe, quindi, dal 2% in più per gli immobili superiori a 500 metri quadrati al 5% per quelli di 100 metri quadrati

La norma proposta prevede la possibilità di estendere la sanatoria anche sugli immobili e sugli interventi che saranno realizzati in futuro.

Cambio destinazione d’uso dei locali al piano terra

La possibilità di cambiare la destinazione d’uso di un locale posto al piano terra per poterne ricavare un’abitazione viene considerato un passo ragionevole.

Si tratta di un aspetto, si dice, sollecitato in particolar modo dai piccoli comuni e dai borghi storici.

Le nuove tolleranza, anche in questo caso, saranno estese anche agli immobili che saranno costruiti in futuro, proprio al fine di andare ad uniformare la disciplina e il trattamento per tutti gli interventi edilizi.

La norma salva Milano

Ricompare nel pacchetto di emendamenti anche la norma salva Milano. Ma non riguarderebbe solo il capoluogo lombardo, ma anche molte altre città che si trovano nella stessa e identica situazione di blocco autorizzativo edilizio.

Ricordiamo, infatti, che il problema nasce dalle indagini fatte su interventi edilizi che, secondo i magistrati, non sarebbero di ristrutturazione, ma di costruzione.

Si tratta di almeno 150 palazzi a rischio di abbattimento, finiti nel mirino proprio perché sarebbero stati fatti passare per interventi di ristrutturazione.

Gli altri punti essenziali

Oltre a questi aspetti, ci sono molti altri punti degli emendamenti che dobbiamo spiegare. Sono previste modifiche che riguarderanno la verifica in loco dei lavori, al fine di evitare che, una volta ottenuto il certificato di agibilità e/o abitabilità, nessuno possa rilevare difformità, in un secondo momento.

In arrivo anche semplificazioni sugli interventi realizzati prima de 1977 e per l’iter di regolarizzazione di parziali difformità, limitando l’entità dei lavori che possono essere richiesti per regolarizzare l’immobile, circoscrivendoli solo a quelli che sono necessari per la sicurezza.

Viene anche previsto un limite al potere sostitutivo delle Regioni. Oggi possono annullare il rilascio del titolo edilizio dei Comuni anche dopo 10 anni.

Conclusioni

A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto salva casa, la Lega ha già proposto un pacchetto di emendamenti.

Dai micro appartamenti abitabili già da 20 metri quadrati, limite ai soffitti a 2,4 metri, abitabilità dei locali al piano terra fino all’estensione delle tolleranze agli immobili ancora da costruire. Si tratta dei punti principali degli emendamenti al decreto.

 

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