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Oggi vi parleremo di condono delle cartelle esattoriali: cos’è un condono e quando scatta? (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Nuovo condono delle cartelle esattoriali nel 2024?

Il governo Meloni è prossimo a varare un nuovo condono delle cartelle esattoriali per coloro che non hanno onorato i pagamenti con l’Agenzia delle Entrate, nonostante la domanda di adesione alla Rottamazione Quater, effettuata entro giugno 2023.

L’emendamento al decreto Milleproroghe punta a riaprire i termini delle prime due rate scadute il 31 ottobre e il 30 novembre. Successivamente, in seguito alla conversione del decreto Anticipi, era stata data la possibilità di recuperare i pagamenti entro il 18 dicembre 2023.

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Condono delle cartelle esattoriali: come funziona la Rottamazione Quater?

La rottamazione delle cartelle esattoriali, che porta il nome di “Rottamazione Quater” prevede un unico versamento senza interessi oppure versamenti fino a un massimo di 18 rate (5 anni) consecutive, con le prime due in scadenza, come già detto, il 31 ottobre e il 18 dicembre 2023, mentre le restanti rate andranno ripartite nei 4 anni a partire dal 2024, da saldare il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno.

La prima e la seconda rata erano pari al 10% delle somme dovute a titolo di definizione agevolata, le rimanenti rate, invece, sono di pari importo, con interessi del 2% a decorrere dal 1° novembre 2023.

Ma quali sono le cartelle esattoriali soggette alla Rottamazione Quater? Parliamo di tutti i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, inclusi quelle contenuti nelle cartelle non ancora notificate.

La rottamazione riguarda gli interessati destinatari di provvedimenti di rateizzazione o sospensione, già oggetto della Rottamazione o saldo e stralcio, anche se decaduta per il mancato, insufficiente o tardivo versamento di una delle rate previste dal piano di pagamento.

Sono escluse le somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato (ad esempio chi ha percepito irregolarmente il Bonus 200 euro o il Bonus 150 euro, o i sussidi per Partite Iva durante il Covid), oltre ai crediti derivanti dalla pronuncia di condanna della Corte dei Conti, le multe, le ammende e le sanzioni emesse a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Cos’è il condono delle cartelle esattoriali?

Perché si parla spesso di condono delle cartelle esattoriali? Per condono si intende quel provvedimento emanato dal governo o dal Parlamento, tramite decreto, con cui i cittadini che vi aderiscono possono ottenere l’annullamento totale o parziale di una sanzione.

Lo Stato, attualmente, è creditore di circa 1.200 miliardi di euro. L’ultima sanatoria dei debiti è stata introdotta con la Legge di bilancio 2023, che ha scaturito la tregua fiscale delle cartelle esattoriali.

L’obiettivo dello Stato è di “svuotare” il deposito dell’Agenzia delle Entrate, attraverso condoni periodici delle cartelle esattoriali non saldate dopo 5 anni dalla loro emissione.

Il condono fiscale consente ai contribuenti debitori di sanare la propria posizione con il Fisco. Si tratta, dunque, di un provvedimento straordinario, con cui i contribuenti con debiti di natura tributaria possono appianarli, tramite domanda, pagando l’importo dovuto secondo le regole imposte dalla legge.

Condono delle cartelle esattoriali: quali sono stati?

Probabilmente il condono fiscale più conosciuto è il cosiddetto “condono tombale” voluto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti durante il governo Berlusconi nel periodo compreso tra il 2002 e il 2010. Con questo condono fu permesso agli evasori con soldi versati all’estero di regolarizzare la propria posizione tramite il pagamento di un’imposta del 5% sui proventi rimpatriati e con garanzia di anonimato.

Nel 2016, con il decreto legge numero 193, fu consentito ai contribuenti di pagare i debiti contratti dal 2000 al 2016 senza sanzioni o interessi di mora.

Con la pace fiscale, invece, ci fu lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro oppure il saldo e stralcio per i contribuenti con redditi bassi (avrebbero pagato solo in parte il debito accumulato).

Successivamente, con il decreto Sostegni, emesso durante l’emergenza Covid, fu introdotto un condono fiscale attraverso lo stralcio di cartelle esattoriali fino a 5.000 euro emesse dal 2000 al 2010, ma solo per coloro che possedevano un reddito pari o inferiore a 30.000 euro nel 2019.

Infine, c’è stata la tregua fiscale introdotta con la Legge di bilancio 2023, con la Rottamazione Quater delle cartelle esattoriali e lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro contratti dal 2000 al 2015.

Condono delle cartelle esattoriali: perché non bisogna abusarne?

Ma ricorrere a condoni fiscali per combattere l’evasione fiscale non è uno strumento efficace, poiché, in questo modo, si darebbe l’occasione ai “furbetti” di aggirare il rispetto degli obblighi tributari.

Ecco perché il condono fiscale deve essere visto come uno strumento straordinario, adottato di tanto in tanto, quando è in corso una riforma del sistema fiscale e non per combattere le irregolarità.

Il 28 giugno 2023, la Corte dei Conti ha lanciato un monito al governo, attraverso la Relazione sul rendiconto generale dello Stato, affermando che debba essere abbandonatodefinitivamente il ricorso a provvedimenti che offrono, per le difficoltà del recupero (e per esigenze di bilancio), la definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo e che, oltre ad incidere negativamente in termini equitativi e sul contributo di ciascuno al finanziamento dei servizi pubblici, rischiano di comportare ulteriori iniquità”.

Condono delle cartelle esattoriali
Condono delle cartelle esattoriali: in foto un uomo preoccupato per i debiti contratti col Fisco.

Faq sul condono delle cartelle esattoriali

Come possono essere effettuati i pagamenti per la “Rottamazione Quater”?

I pagamenti per la Rottamazione Quater possono essere effettuati utilizzando i moduli allegati alla comunicazione delle somme dovute, disponibili anche sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it. Le opzioni includono il pagamento in banca, agli sportelli bancomat abilitati ai servizi di pagamento Cbill, tramite internet banking, uffici postali, tabaccai, circuiti Sisal e Lottomatica, o attraverso l’App Equiclick sulla piattaforma pagoPa. È anche possibile effettuare il pagamento direttamente sul portale web dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione o prenotando un appuntamento allo sportello territoriale.

Come funzionerà la riforma delle cartelle esattoriali?

La riforma della riscossione si propone con un duplice obiettivo: evitare che si possa nuovamente accumulare un debito così elevato; ottimizzare e intensificare l’efficienza delle procedure di recupero dei crediti. Tra le misure previste, c’è anche questa: ogni cinque anni, le cartelle esattoriali non riscosse saranno restituite agli enti creditori, i quali, se interessati a un nuovo tentativo di incasso, dovranno aggiornare le informazioni relative al debitore.

Come cambieranno le procedure di notifica delle cartelle esattoriali?

Le procedure di notifica delle cartelle esattoriali subiranno una notevole accelerazione: l’Agenzia delle Entrate si impegnerà a notificare la cartella di pagamento non oltre il nono mese successivo all’affidamento del carico. Inoltre, sarà esteso il termine di efficacia degli atti di riscossione, per assicurare una maggiore rapidità nell’azione di recupero, e verranno razionalizzate, informatizzate e semplificate.

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