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Dall’11 maggio è possibile modificare, integrare e inviare il 730 precompilato e si può dire, quindi, che la stagione dichiarativa è iniziata. I cittadini nelle prossime settimane saranno impegnati a reperire documenti, scontrini e fatture per la presentazione del Inizia la stagione del modello 730: dallo scorso 10 maggio è possibile consultare il 730 precompilato, dando il via alle lunghe settimane che vedono i cittadini impegnati della tanto «faticosa» dichiarazione dei redditi.

Occorre infatti massima attenzione nella compilazione del modello 730 perché eventuali errori fatti possono portare a delle conseguenze come multe e sanzioni, andando anche sul penale->/dichiarazione-redditi-fraudolenta-omessa-infedele-sanzioni-rischi].

Ma ecco quali sono nel modello 730/2023, i 5 errori da evitare assolutamente e come evitare di commetterli.

Modello 730 2023 (in sintesi)

Come anticipato, il 730 precompilato è stato reso disponibile per la consultazione ad opera di lavoratori dipendenti e pensionati dal 2 maggio 2023. Entro quando inviare il 730? La scadenza è stata fissata alla data del 2 ottobre 2023. I contribuenti possono iniziare a modificare, integrare e correggere il proprio 730 precompilato dallo scorso 11 maggio.

Proprio per questo motivo si rende necessario non sbagliare: la dichiarazione dei redditi precompilata, messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, può infatti contenere alcuni errori e/od omettere alcune informazioni.

Errori nel 730: cosa controllare

Ecco la buona notizia: grazie alla versione precompilata online del modello 730 bastano pochi click per corre correggere gli errori o integrare i dati.

Attenzione però: fare la dichiarazione dei redditi precompilata non è sempre così facile e spesso conviene affidarsi alla consulenza di un esperto in materia fiscale per evitare di commettere errori o di dimenticare di inserire spese detraibili.

Quando si sceglie il “fai-da-te” è bene controllare quali dati sono stati inseriti dall’Agenzia delle Entrate all’interno del modello 730/2023 precompilato. Redditi, familiari a carico e spese da scaricare sono alcune delle informazioni da controllare in maniera scrupolosa per evitare di incorrere in cattive sorprese.

5 errori sul 730 più comuni (e come evitarli)

Ecco 5 degli errori più comuni quando si fa il 730 e, soprattutto, quali sono gli accorgimenti necessari per evitare di sbagliare.

1) Buttare e perdere fatture e scontrini

Un impegno lungo, da rispettare tutto l’anno, quello di tenere in ordine e conservare scontrini e fatture necessari per le detrazioni fiscali. Eppure, conservarli, insieme a tutti i documenti necessari per beneficiare delle detrazioni fiscali, facilita di molto la verifica e la compilazione del modello 730.

Attenzione a conservare anche i documenti utili alla dichiarazione dei redditi degli anni passati, che potranno esser richiesti in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e dovranno essere utilizzati per dimostrare l’effettiva spettanza delle agevolazioni fiscali richieste.

I documenti del modello 730/2023 dovranno esser conservati entro il 31 dicembre 2028.

2) Decidere di fare tutto da solo

Seguire le istruzioni per la compilazione del modello 730 nel 2023 redatte dall’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di un manuale tecnico che utilizza un linguaggio tutt’altro che semplice da comprendere per chi, di Fisco, non è esperto. Nonostante l’Agenzia delle Entrate guidi il contribuente nella compilazione e nella modifica del modello 730 è senza ombra di dubbio vero che fare la dichiarazione dei redditi non è cosa da tutti.

Commercialisti e CAF sono una valida “alternativa” alla precompilata, soprattutto quando in ballo ci sono spese importanti da portare in detrazione.

Il consiglio è, in questi casi, di affidarsi alla consulenza fiscale e alla professionalità di esperti in materia. In questo caso sarà necessario preparare e consegnare tutti i [documenti necessari per la compilazione del modello 730/2023.

3) Fidarsi troppo del Fisco

Fisco amico, ma non troppo: se è vero che l’operazione precompilata viene pubblicizzata ogni anno come un successo dell’Amministrazione Finanziaria è bene sottolineare che spesso è la stessa Agenzia delle Entrate a commettere errori.

Gli errori nell’inserimento dei dati da parte del Fisco sono purtroppo possibili – negli anni scorsi genitori che si sono trovati improvvisamente senza figli, lavoratori che si sono trovati senza reddito e così via.

Uno degli errori più comuni a tema 730 è credere che l’Agenzia delle Entrate sappia realmente tutto di noi: così non è. Una volta effettuato l’accesso al proprio modello 730 precompilato bisognerà prestare particolare attenzione alla correttezza dei dati indicati: dall’anagrafica, fino ad arrivare alle spese detraibili.

Proprio su queste, inoltre, si consiglia di prestare particolare attenzione, partendo dalle spese mediche e fino ad arrivare agli interessi passivi del mutuo o alle spese di ristrutturazione effettuate in condominio.

Se si nota che non sono stati indicati alcuni degli oneri detraibili sostenuti nel 2022 è possibile apportare le necessarie modifiche dall’11 maggio 2023.

Modificare il modello 730 precompilato comporta uno svantaggio rispetto ad accettarlo così com’è: si potrà esser soggetti a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, se l’alternativa è rinunciare a detrazioni o deduzioni spettanti di diritto che consentono di risparmiare sulle tasse da pagare, tanto vale correre il rischio di essere tra i contribuenti nel mirino del Fisco.

4) Pensare sia facile «correggere» il 730

Se una volta inviato il 730 ci si accorge di aver commesso degli errori è possibile correggerli, ma solo una volta. L’Agenzia delle Entrate, infatti, consente al contribuente di correggere autonomamente la propria dichiarazione dei redditi precompilata.

Fino al 20 giugno 2023 sarà possibile annullare la dichiarazione corretta, modificata ovvero inviata senza integrazioni: il modello 730 precompilato potrà essere annullato online direttamente dal contribuente una sola volta.

Con l’annullamento la dichiarazione precedentemente trasmessa verrà completamente cancellata e il contribuente dovrà inviare un nuovo modello 730/2023 precompilato entro la scadenza ordinaria che, ricordiamo, è fissata al 2 ottobre 2023.

Hai sbagliato ancora? In caso di recidiva il contribuente dovrà necessariamente richiedere assistenza fiscale a un CAF o al proprio commercialista. In questo caso sarà necessario inviare un 730 integrativo ovvero utilizzare il modello Redditi correttivo: cambiano scadenze e tipologia di situazione soggettiva da considerare.

5) Dimenticare le scadenze

Riagganciandosi al paragrafo precedente, partiamo considerando quali sono le scadenze da rispettare per chi deve correggere il modello 730/2023 già inviato:

  • entro la scadenza del 25 ottobre 2023 sarà possibile inviare il 730 integrativo ma solo quando la correzione e integrazione della dichiarazione comporta un maggior credito, un minor debito ovvero un’imposta invariata;
  • negli altri casi, ovvero se la correzione comporta una situazione di sfavore al contribuente bisognerà inviare il modello Redditi correttivo del 730 entro la scadenza del 30 novembre 2023.

In ambedue i casi sarà obbligatorio passare per il tramite di un CAF o di un professionista.

Al netto dei due casi sopra elencati, uno degli errori più comuni è sicuramente quello di dimenticare la scadenza. Ricordiamo quindi di segnare in rosso sul calendario la data del 2 ottobre 2023: è l’ultimo giorno in cui sarà possibile inviare il 730.

In caso di dimenticanze si potrà inviare il modello Redditi, che scade il 30 novembre 2023, senza l’applicazione di sanzioni. In caso di ritardo maggiore sarà possibile regolarizzare la propria posizione con l’invio tardivo della dichiarazione dei redditi e beneficiando della riduzione delle sanzioni con ravvedimento operoso.

 

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