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Regioni in pista per la concessione di contributi alle famiglie per l’installazione di pannelli solari e per la rottamazione delle vecchie stufe a biomasse. Incentivato il passaggio  alle pompe di calore, oppure a impianti a biomasse a emissioni zero. Con l’inizio del nuovo anno sono diversi gli enti locali che stanno mettendo in pista bandi per finanziare gli interventi per risparmio energetico e riduzione di CO2. I bandi sono  cumulabili con gli incentivi fiscali del 50% per questa tipologia di interventi e, nel caso delle biomasse, con il contributo del 65% erogato dal Gse. Possibile quindi arrivare a coprire fino al 100% delle spese per gli impianti più efficienti.

In Friuli incentivo per i pannelli sui tetti e sui balconi

Si riapre il bando della regione per l’installazione di impianti fotovoltaici al servizio degli immobili di qualunque categoria catastale per uso residenziale, da A/1 a A/9 e per quelli di categoria A/11 (abitazioni tipiche), senza differenza relativamente all’utilizzo come prima o seconda casa. Si prevede un contributo a fondo perduto fino al 40% del costo totale dell’intervento, a seconda della tipologia di pannelli installati.

In dettaglio per un impianto fotovoltaico fino a 800 W (compresi anche impianti plug and play, ossia i pannelli da balcone) è ammesso un costo massimo di 1.720 euro, e un incentivo fino ad un massimo di 688 euro. Per un impianto fotovoltaico di potenza superiore agli 800 W, è ammesso un costo massimo di 3.000 euro al kW (per un totale massimo di 18.000 euro), e un incentivo fino ad un massimo di 1.200 euro per kw installato, entro il limite di 7.200 euro. Finanziati anche i sistemi di accumulo.

 

In Emilia e Veneto bonus per passaggio da pellett a pompe di calore

La regione Emilia Romagna, invece, ha stanziato oltre 10 milioni di euro per incentivare il cambio di vecchi caminetti a legna o comunque alimentati a biomassa con dispositivi di ultima generazione meno inquinanti o con le pompe di calore. I fondi saranno rivolti ai cittadini che richiedono anche il contributo del ‘Conto termicò gestito dal  Gse (Gestore servizi energetici), che finanzia al 65% anche l’installazione delle pompe di calore. Sommando i due contributi è quindi possibile coprire la spesa al 100%. Anche il Veneto si muove in questa direzione. Il bando, in scadenza al prossimo 7 maggio, è riservato però solo ai residenti nella Regione con un Isee fino a 50.000 euro. L’impianto sostituito deve necessariamente essere un generatore alimentato a biomasse (legna, pellet o cippato), con classificazione ambientale inferiore o uguale a 3 stelle o privo di classificazione. Il contributo a fondo perduto si aggiunte a quello del Gse e fino al 100% della spesa sostenuta per il passaggio alle pompe di calore.

 

Nella Provincia di Trento favorito il pellett a zero emissioni

Sarà aperto fino ad ottobre del prossimo anno il  “Bando Stufe”  finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria del territorio provinciale. È previsto un contributo del 90% della spesa per la sostituzione di stufe e camini obsoleti per l’acquisto di nuovi impianti alimentati a biomassa legnosa dotati di certificazione ambientale 4 stelle, e il 100% per nuovi impianti alimentati a biomassa legnosa dotati di certificazione ambientale a 5 stelle, entro un massimo di 2.000 euro, in aggiunta a quello del Conto Termico. Il contributo sale, invece, a 4.000  euro massimi per nuove caldaie e per nuovi impianti a “emissioni zero”. Nel caso la sostituzione dell’impianto richieda interventi sulla canna fumaria, sarà riconosciuto un contributo aggiuntivo per un massimo di 1.000 euro rispetto alla spesa sostenuta.

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