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Non ci sarà nessuna norma in Legge di Bilancio 2024 per il pignoramento del conto corrente in via automatica da parte dell’Agenzia delle Entrate. Salta la misura prevista dalla prima bozza del DdL, al posto della quale potrebbero trovare spazio più generiche semplificazioni delle procedure di riscossione dei debiti

Stop al pignoramento del conto corrente direttamente da parte dell’Agenzia delle Entrate.

La norma, contenuta in una prima bozza della Legge di Bilancio 2024, non troverà spazio nel testo che a breve sarà presentato in Parlamento.

Dopo le polemiche sulle novità relative al pignoramento veloce del conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, è stata la stessa Premier Meloni ad evidenziare che non vi saranno modifiche in tal senso.

Più plausibile invece che, in linea con quanto previsto dalla legge delega sulla riforma fiscale, nella Legge di Bilancio 2024 arrivino novità volte a semplificare le procedure di riscossione, con un utilizzo più capillare degli strumenti tecnologici.

Pignoramento sprint del conto corrente nella Legge di Bilancio 2024: più poteri per l’AdER

Già in sede di discussione della legge delega sulla riforma fiscale aveva fatto discutere la previsione di quello che era stato definito come prelievo forzoso sui conti correnti.

La norma, che prevedeva l’automazione della procedure di pignoramento dei rapporti finanziari, era poi stata sostituita da un più generico richiamo alla semplificazione e all’informatizzazione delle procedure.

La prima bozza del disegno di Legge di Bilancio 2024 ripescava le misure previste in prima battuta nell’ambito della riforma del Fisco, stabilendo la possibilità per l’Agenzia delle Entrate Riscossione di avere accesso diretto ai dati contenuti nell’Archivio dei rapporti finanziari per la verifica delle giacenze sui conti correnti, già in fase stragiudiziale.

L’articolo 23 della prima versione del testo della Manovra avrebbe quindi eliminato il passaggio che ad oggi prevede la necessità per l’AdER di richiedere le informazioni necessarie agli istituti di credito, fattore che rallenta le procedure di pignoramento del conto corrente del debitore.

La misura, al centro del dibattito, prevedeva in particolare che:

“prima di procedere al pignoramento dei conti correnti rinvenienti dalla consultazione dell’archivio dei rapporti finanziari, l’agente della riscossione può, in fase stragiudiziale, accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui predetti conti correnti.”

Pignoramento del conto corrente: nessuna novità per l’AdER dal 2024

La previsione di un accesso immediato dell’Agenzia delle Entrate ai conti correnti ha causato non pochi malumori all’interno della stessa maggioranza di Governo ed è stata la Premier Meloni, con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, ad evidenziare che nella Legge di Bilancio 2024 non vi saranno novità in tal senso.

Un passo indietro quindi rispetto alle previsioni iniziali, ma sul tema delle procedure di pignoramento non si escludono novità.

In linea con quanto previsto dalla riforma fiscale, potrebbero quindi approdare in Legge di Bilancio 2024 norme volte a semplificare le procedure, anche mediante un utilizzo più capillare degli strumenti informatici e delle informazioni telematiche,

“anche mediante l’introduzione di meccanismi di cooperazione applicativa sin dalla fase della dichiarazione stragiudiziale del terzo”.

Quel che appare chiara è, nonostante i “malumori” politici, la necessità di velocizzare e ottimizzare le procedure di riscossione, ed è in tal senso che la bozza del DdL prevede il blocco delle compensazioni per i titolari di debiti iscritti a ruolo di importo superiore a 100.000 euro.

L’obiettivo è potenziare le attività di recupero e fornire nuovi strumenti operativi all’Agenzia delle Entrate Riscossione, per svuotare il sempre più carico magazzino dei crediti non riscossi.

 

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