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Reggio Emilia, 4 aprile 2024 – L’erbazzone reggiano, tra i cibi più riconoscibili e amati della tradizione locale, finger food per eccellenza, è pronto per entrare tra le Dop e Igp dell’Emilia Romagna, che sono già 44.

Il Ministero dell’Agricoltura ha bocciato l’opposizione presentata da un’azienda che intendeva trasferire la propria produzione in uno stabilimento in Piemonte ma continuare a utilizzare il nome “erbazzone”, e ha accolto le controdeduzioni presentate dall’Associazione nata appositamente per promuovere la torta salata d’erbe reggiana.

Nelle scorse ore, il Masaf ha adottato la decisione favorevole alla richiesta di registrazione del nome “Erbazzone Reggiano” come Igp e procederà alla trasmissione ai competenti Uffici della Commissione Europea del fascicolo di domanda. Spetterà alla Ue dare l’ok definitivo.

Soddisfazione delle aziende locali reggiane

Grande la soddisfazione per il risultato ottenuto da parte delle aziende locali facenti parte dell’Associazione – Nonna Lea, Fattoria Italia, Bottega Gastronomica, La Vecchia Resdora, e Big -, ma anche di tutti i produttori minori e del settore della ristorazione reggiana. La richiesta di avere l’Igp era infatti scaturita da un lungo percorso che ha coinvolto le varie associazioni di di categoria di riferimento, di singoli produttori e panificatori che animano il mondo economico-culturale enogastronomico del territorio reggiano.

Commentano gli avvocati Giuseppe Pagliani e Gianluca Dallari, che le hanno tutelate. “Contro la domanda per il riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta in favore dell’ Erbazzone Reggiano, era pervenuta l’opposizione di un’altra società del settore, Sfoglia Torino srl. L’associazione produttori ha dato mandato al nostro studio di replicare. Le controdeduzioni da noi presentate sono state integralmente accolte dal Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, il quale ha giustamente riconosciuto l’indicazione Igp in favore dell’Erbazzone reggiano. Un ringraziamento particolare al ministro Francesco Lollobrigida, il quale ancora una volta si è distinto per la grande attenzione ai prodotti agroalimentari emiliani”. L’associazione ha “voluto ad ogni costo ottenere questo primo grande risultato per una produzione tipica della nostra provincia”.

“Prodotto che appartiene alla storia reggiana”

“La notizia che il Ministero ha dato parere favorevole alla registrazione del nome Erbazzone reggiano come Igp ci riempie di soddisfazione – ha commentato con entusiamo l’assessore regionale alla Cultura, Alessio Mammi -. Ora il dossier verrà trasferito a Bruxelles per passare al vaglio degli uffici della Commissione europea. Si tratta di un ulteriore passo verso l’ottenimento della quarantacinquesima Dop e Igp della Regione Emilia-Romagna, con un prodotto che appartiene alla storia e all’identità delle famiglie reggiane e ha tutti gli elementi per essere promosso e diffuso nel mondo”. Grande entusiasmo per l’attesa conclusione di questa procedura, che renderà unico questo prodotto dalle umili origini ma divenuto oggi una certezza gastronomica locale.

“La Food Valley dell’Emilia-Romagna, con le sue 44 Dop e Igp – prosegue Mammi -, vale 3,6 miliardi di euro alla produzione su 8,5 miliardi a livello nazionale, e il comparto agro-alimentare della regione ha raggiunto nel complesso 34 miliardi di euro di volume produttivo, di cui quasi 10 miliardi esportati. Ottenere certificazioni di qualità significa poter garantire cibo buono, sicuro e controllato secondo un disciplinare specifico. Allo stesso tempo ci permette di tutelare i nostri prodotti dalle imitazioni e di poterli promuovere al meglio”.

“Il mio ringraziamento – conclude l’assessore – va all’Associazione dei produttori dell’Erbazzone Reggiano per il loro impegno, insieme al Comune di Reggio Emilia e agli altri Comuni della provincia per il sostegno che stanno dimostrando per questo importante percorso”.

 

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