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Sarà esaminato senza modifiche il Dl 212 in Palamento. Sembra questo lo scenario che si sta configurando in queste ore. Ieri si sono conclusi i lavori sul decreto Superbonus in commissione Finanze alla Camera e il governo – presente in commissione con i sottosegretari al Mef Federico Freni e Lucia Albano – ha dato parere negativo a tutti i 123 emendamenti presentati dai partiti. La maggioranza ha quindi annunciato il ritiro dei propri emendamenti.

La commissione, dopo un lungo dibattito, ha iniziato a votare i primi emendamenti (su un totale rimasto di circa una sessantina) e riprenderà domattina per concludere le votazioni.

La commissione è convocata per le 9. Nella giornata di oggi, giovedì 25 gennaio, è previsto anche il via libera al mandato al relatore a riferire in Aula, dove il provvedimento è atteso lunedì 29 gennaio. 

Le novità del DL 212

Dal 1° gennaio 2024 il Superbonus si abbassa al 70%, e calerà al 65% nel 2025. Con il DL 212 viene introdotta una sanatoria per i lavori non completati entro il 31 dicembre 2023, e istituisce un fondo povertà per i redditi con Isee sotto i 15.000 euro finalizzato a compensare la differenza tra la precedente aliquota del 110% e quella attuale al 70% ma soltanto se gli interventi hanno raggiunto uno stato di avanzamento pari al 60% entro il 31 dicembre scorso. La detrazione al 110% sarà mantenuta solo per i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023.

Il decreto-legge prevede, in relazione ai cantieri avviati nel rispetto dei termini relativi alla normativa sul Superbonus 110%, che sarà riconosciuto il credito d’imposta per tutti i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023. Per le opere ancora da effettuare, a partire dal 1° gennaio 2024 si confermano le percentuali – aliquota al 70% – previste a legislazione vigente.

Tutelati i cittadini a basso reddito che non hanno completato i lavori

Al fine di tutelare i cittadini con i redditi più bassi e di consentire la conclusione dei cantieri Superbonus 110% che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60 per cento al 31 dicembre 2023, è previsto uno specifico contributo, riservato ai percettori di redditi inferiori a 15.000 euro, in relazione alle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024. Il contributo sarà erogato, nei limiti delle risorse disponibili, dall’Agenzia delle entrate, secondo criteri e modalità determinati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze da adottarsi entro sessanta giorni e non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.

Stop cessione credito demolizione e ricostruzione in zone sismiche 1-2-3

A partire dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, si esclude la possibilità di cessione del credito d’imposta nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche 1-2-3 compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non sia stato richiesto, prima della stessa data, il relativo titolo abilitativo.

Stretta sul bonus barriere architettoniche

A tutela delle persone con disabilità e al fine di evitare l’uso improprio dei bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, si limita il novero degli interventi sottoposti all’agevolazione e i casi per i quali continua a essere previsto sconto in fattura e cessione del credito. Inoltre, sarà necessaria un’apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti e sarà richiesta la tracciabilità dei pagamenti, da effettuare con il cosiddetto “bonifico parlante”.

Molte associazioni di settore si sono pronunciate nelle ultime settimane a favore di una modifica in Parlamento del DL 212. Per approfondire:

Il DL 212 danneggia i disabili: tutela la mobilità verticale e nega la mobilità orizzontale

Decreto Superbonus, presentati 130 emendamenti. Oice: “proroga o almeno Sal straordinario”

Come riattivare il volano edilizia dopo l’onda lunga del superbonus? Le proposte di ANGAISA

Decreto Superbonus, Ance: necessario SAL straordinario o mini-proroga di poche settimane

 

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