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Vediamo insieme quali sono e come non pagare la cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate.

Come non pagare la cartella esattoriale: limiti e vizi formali

Partiamo da un punto fermo: tutti gli espedienti sono e devono essere legali. Cioe’ possiamo trovare delle vie di fuga laddove ci sono dei limiti per l’Agenzia delle Entrate o dove sono stati commessi degli errori formali. I difetti di notifica, le diverse cause che rendono non valide le cartelle.

Come non pagare la cartella esattoriale: le armi del fisco

Espedienti, diciamo, illegali non sono consigliati e consigliabili: il fisco ha armi sempre piu’ efficienti e veloci per individuare e punire chi con artifici truffaldini si sottrae al pagamento delle cartelle e delle tasse in generale.

I rischi sono maggiori dei possibili benefici. Non puo’ essere una strada percorribile.

Ci sono invece metodi legali che possono consentirci di rispondere alla domanda come non pagare la cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate.

Come non pagare la cartella esattoriale: i nullatenenti

Partiamo da una categoria di cittadini che ha poco da temere se non paga una cartella esattoriale: i nullatenenti. Naturalmente parliamo dei nullatenenti reali. Quelli che non lo sono rischiano: nelle ultime settimane l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno annunciato l’avvio di controlli incrociati per scovare i falsi nullatenenti.

Ma non solo: l’ente riscossore ha chiesto di avere mano libera sui controlli nell’Anagrafe Tributaria (che verifica i saldi e i movimenti sui conti correnti): non piu’ controlli a campione (che gia’ si fanno), ma liberi e su tutti.

Insomma, non si scherza. Se non siete nullatenenti meglio non fingere.

In caso contrario, se cioe’ davvero siete nullatenenti, l’Agenzia delle Entrate ha davvero poche armi a disposizione.

Il nullatenente non puo’ subire sanzioni per non aver pagato le cartelle esattoriali.

E se non ha nulla, nulla puo’ essere pignorato.

Ma non solo: non rischia neppure un procedimento penale. Quello scatta solo se l’evasione supera 250.000 euro per l’omesso versamento Iva o 150.000 per l’omesso versamento delle ritenute previdenziali.

Come non pagare la cartella esattoriale: niente segnalazioni al Crif

Ma a proposito di segnalazioni e questo vale per tutti (anche per chi non e’ nullatenente): i debitori che non riescono a pagare le cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate non vengono segnalati al Crif o alla Centrale Rischi. Non entrano quindi nel libro nero dei cattivi pagatori. Cosa che sarebbe invece tranquillamente accaduta se il creditore era un privato (a partire dalle banche).

Come non pagare la cartella esattoriale: sovraindebitamento

E se invece il debitore non e’ un nullatenente, ma possiede qualche bene o reddito che vuole difendere dal pignoramento? In questo caso puo’ ricorrere al sovraindebitamento.

Puo’ utilizzare questa procedura per ottenere un significativo sconto del debito.

In tre modi:

se ci sono dei debiti accumulati nel corso della sua attivita’, il debitore puo’ presentare in tribunale un piano di rientro. L’importante e’ che trovi il consenso del 60% dei creditori. Se l’accordo viene raggiunto, sara’ poi ratificato dal tribunale. Si’, ok, questo per i creditori privati, ma per l’Agenzia delle Entrate?

Il sovraindebitamento si puo’ adottare anche con un solo creditore pubblico. Una sorta di saldo e stralcio.In questo caso il piano di rimborso va presentato a un organismo di composizione della crisi;

per tutti i debiti non collegati all’attivita’ lavorativa si puo’ ottenere la riduzione della somma da pagare direttamente in tribunale e senza il consenso dei creditori con il piano del consumatore. È il giudice in questo caso che se valuta la proposta in modo positivo puo’ tagliare il debito (anche in modo notevole, fino all’80%):

c’e’ infine la liquidazione del patrimonio. Ovvero la vendita dei propri beni via tribunale e con il ricavato pagare i creditori.

Come non pagare la cartella esattoriale: il limite dei 120.000 euro

Con l’Agenzia delle Entrate per salvare il pignoramento delle casa basta mantenere il debito al di sotto dei 120.000 euro o non avere altri immobili intestati.

Ma se ci sono piu’ immobili quello che conta e’ che il loro valore complessivo non superi i 120.000 euro.

Se il debito e’ – ad esempio – di 130.000 euro bastera’ versare 11.000 euro per bloccare il pignoramento.

Come non pagare la cartella esattoriale: quando puo’ pignorare un immobile

L’Agenzia delle Entrate puo’ pignorare l’abitazione di un contribuente se si concretizzano insieme queste eventualita’:

il debitore deve avere piu’ di un immobile o una abitazione di lusso (A/8 e A/9)

l’immobile non deve essere quello dove ha la residenza;

il debitore deve avere proprieta’ di valore superiore a 120.000 euro;

il debito totale deve superare 120.000 euro.

Come non pagare la cartella esattoriale: non puo’ iscrivere l’ipoteca

L’Agenzia delle Entrate non puo’ iscrivere l’ipoteca:

se il debito e’ inferiore a 20.000 euro;

non ha inviato un preavviso sei mesi prima.

Come non pagare la cartella esattoriale: il conto corrente

La strada piu’ veloce utilizzata dall’Agenzia delle Entrate per rientrare dei crediti e’ quella del pignoramento del conto corrente.

Il come non pagare la cartella esattoriale passa dunque anche alla difesa del conto corrente.

Partiamo dal conto corrente in rosso: quello per ovvie ragioni non e’ pignorabile.

Ma ci sono comunque dei limiti anche se il conto e’ in attivo.

Un conto corrente puo’ essere pignorato solo nella parte che eccede il triplo dell’assegno sociale (460,28 x 3).

Come non pagare la cartella esattoriale: stipendi e pensioni

Mentre stipendi e pensioni possono essere pignorati solo in questo modo (mensilmente):

un decimo per stipendi o pensioni che non superano i 2.500 euro

un settimo per stipendi o pensioni che non superano i 5.000 euro

un quinto per stipendi o pensioni che superano i 5.000 euro

Come non pagare la cartella esattoriale: la prescrizione

L’altra possibilita’ e’ quella di avvalersi della prescrizione.

I limiti di tempo, quelli oltre il quale i debiti verso l’Agenzia delle Entrate scadono, sono questi:

10 anni per Irpef, Imposta di Registro, Iva, Imposta ipocatastale, Irap, canone Rai, diritti della Camera di Commercio;

5 anni per le sanzioni amministrative, multe per infrazioni al codice della strada, contributi previdenziali, imposte locali (Tari, Ici, Imu, Tarsi, Tasi);

3 anni per il bollo auto.

 

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