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Anche affitto e mutuo entrano tra i fringe benefit: nell’elenco dei bonus concedibili fino a 2.000 euro o 1.000 euro, la Legge di Bilancio 2024 include nuove spese, in parallelo a quelle ordinarie e ai costi relativi alle bollette

Bonus fino a 2.000 euro anche per le spese d’affitto e per il mutuo, per effetto delle novità sui fringe benefit previste dalla Legge di Bilancio 2024.

Il perimetro dei fringe benefit esenti elevati fino a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti e raddoppiati in caso di figli a carico accoglie nuove voci.

Questa una delle novità previste dall’ultima Manovra, che interviene su limiti e regole previste dall’articolo 51 del TUIR.

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Bonus fino a 2.000 euro anche per affitto e mutuo: i nuovi fringe benefit 2024

Si allarga il perimetro dei fringe benefit per i quali il limite massimo previsto ai fini della fruizione dell’esenzione fiscale e contributiva sale a 1.000 euro per tutti e a 2.000 euro per i dipendenti con figli.

La novità è contenuta nel testo della Legge di Bilancio 2024, che all’articolo 1, commi 16 e 17, modifica le regole previste per l’anno in corso.

Esclusivamente per il 2024, non concorreranno alla formazione del reddito da lavoro dipendente, entro il limite di 1.000 euro, il valore di beni ceduti e servizi prestati, nonché le somme corrisposte per il pagamento di utenze di acqua, luce e gas, così come le spese per l’affitto della prima casa e per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.

Affitto e mutuo sono quindi le due nuove voci incluse nell’elenco dei fringe benefit che il datore di lavoro potrà erogare ai propri dipendenti, entro il limite di 1.000 euro che raddoppia a 2.000 euro in presenza di figli a carico.

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Bonus fino a 2.000 euro per lavoratrici e lavoratori dipendenti con figli a carico: la scelta è del datore di lavoro

In merito alle casistiche per le quali il limite dei fringe benefit salirà a 2.000 euro, la Legge di Bilancio 2024 riprende quanto già previsto per lo scorso anno, nel corso del quale la soglia è stata fissata a 3.000 euro in presenza di figli a carico.

Si tratta quindi dei figli con redditi non superiori a 2.840,51 euro, aumentati a 4.000,00 euro fino ai 24 anni di età.

L’agevolazione sarà in ogni caso riconosciuta anche in presenza di figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, adottivi o affidati, in presenza delle condizioni di cui sopra.

La Legge di Bilancio 2024 interviene in ogni caso anche sul limite previsto per la generalità dei dipendenti, fissato a 258,23 euro fino al 31 dicembre 2023 e che per il prossimo anno salirà dunque a 1.000 euro.

Da specificare che il riconoscimento del bonus in busta paga non sarà obbligatorio, ma a discrezione del datore di lavoro.

Questi, infatti, può scegliere se, in quale misura e a quali dipendenti riconoscere i fringe benefit secondo i nuovi limiti fissati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.

Si tratta quindi di somme che rientrano nell’ambito delle misure di welfare aziendale e per le quali è prevista l’esclusione dalla formazione del reddito da lavoro dipendente e, sostanzialmente, la non tassazione ai fini IRPEF e ai fini dei contributi previdenziali.

L’inclusione delle spese di affitto e mutuo tra quelle per le quali sarà possibile sfruttare la chance del welfare aziendale come forma di incentivazione amplia quindi le possibilità a disposizione dei datori di lavoro, con il fine di rendere maggiormente utilizzabile il plafond massimo previsto.

Si evidenzia che, così come previsto lo scorso anno, l’attuazione delle novità relative ai fringe benefit da parte dei datori di lavoro dovrà avvenire:

“previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie, ove presenti”

Così come già chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 23/2023, tale adempimento potrà essere preventivo o successivo al riconoscimento delle somme ed è sufficiente che si rispetti il termine del periodo d’imposta in corso.

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