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Da ottobre 2022 Microcredito di impresa (Mdi) ha siglato accordi con alcune tra le principali società di mediazione creditizia. Per farlo ha introdotto una formula light, tailor made, che ha già portato più di 200 nuove richieste di finanziamento da imprese che hanno come riferimento il mondo dell’intermediazione. Abbiamo chiesto a Diego Rizzato, amministratore e direttore commerciale di Mdi, di raccontarci come sono andati i primi mesi dal lancio del servizio e quali novità la società ha in programma per il 2023.

Innanzitutto, com’è nata l’idea di strutturare un’offerta ad hoc rivolta alle società di mediazione?
L’idea è nata in primis dall’aver preso atto che le reti possono rappresentare uno strumento utile per la diffusione capillare del microcredito in Italia. Quindi dalla consapevolezza che, per essere attrattivi, avremmo dovuto individuare un sistema, il più semplice possibile, che permettesse loro di caricare le pratiche. Abbiamo quindi deciso di svincolare i mediatori dalle attività di tutoraggio, che abbiamo preso in carico noi, e dalla redazione di un B plan, per il quale abbiamo introdotto una scheda di segnalazione nella quale inserire i dati di base dell’azienda. 

Quali risultati ha portato questa strategia?
Nell’arco di pochi mesi ci ha consentito di strutturare accordi con una ventina di mediatori di dimensioni variegate. Abbiamo firmato con Affida, Auxilia Finance, Credipass, Premia Finance, Prestitosì, cui si sono aggiunte BluOrange, Fidilink e Figenpa e successivamente società di minori dimensioni. Siamo molto soddisfatti di questa prima fase ma siamo altresì convinti di aver sviluppato solo il 5% delle potenzialità che le reti possono esprimere. Per andare oltre occorre formazione continua, sensibilità delle governance dei mediatori sul tema microcredito, affiancamento e disponibilità da parte nostra ad aiutare. È per questo che per il 2023 stiamo lavorando a una serie di importanti novità.

Di cosa si tratta?
Proporremo pagine dedicate al microcredito nei siti delle società di mediazione, depliant personalizzati, un video animato su “Microcredito e mediatori”. Ma anche premialità a risultato e incentivi sulla prima pratica di microcredito presentata.

Il microcredito prevede anche attività di tutoraggio per le imprese. Come intendete svilupparle?
Il 2023 vedrà il lancio della nostra associazione di promozione sociale (aps), che si chiamerà Centro studi nuove imprese.  Il centro studi opererà a latere di Mdi e fornirà servizi di accompagnamento a largo spettro ai neo imprenditori: prima formazione di base per l’autoimprenditorialità, costruzione di un B plan, ricerca di mercato, infarinatura sul controllo di gestione, ricerca online su portale dedicato dei bandi regionali e nazionali e monitoraggio previsto dal microcredito. Il centro studi avrà un proprio sito internet, sul quale gli iscritti all’associazione potranno chiedere tutti i servizi pubblicizzati e attivi, alcuni gratuiti, altri, più specialistici, a pagamento.

Parliamo di Mdi, com’è andato il 2022 dal punto di vista dei risultati?
La società ha chiuso l’anno con un utile netto di oltre 300.000 euro, un risultato superiore alle attese per una società al quarto anno di attività in un settore ancora tutto da scoprire e in un momento storico non certo favorevole per la microimpresa. Per la prima volta distribuiremo ai nostri azionisti degli utili, che prevediamo in aumento per il 2023. Ma soprattutto la nostra attività si è tradotta in più di 1.000 erogazioni, che hanno permesso di creare 3.000 posti di lavoro.

Quali saranno i vostri driver di crescita per il 2023?
Nel 2023 lavoreremo sull’aumento e la diversificazione dei canali dai quali ci arrivano le richieste. Svilupperemo il canale della mediazione creditizia, sempre più attento alle dinamiche della micro-impresa poiché il microcredito rappresenta la prima di una serie di operazioni possibili, quali ulteriore finanza aziendale, mutuo per l’acquisto della prima casa dell’imprenditore, etc. Punteremo poi sull’instaurazione di solidi rapporti con associazioni di categoria, consorzi di fidi e loro reti sui territori. Manterremo quindi il rapporto con i nostri tutor istituzionali e investiremo infine moltissimo sul canale digitale.

Che budget avete previsto quest’anno?
Il budget per il 2023 è ambizioso e prevede la stipula di 1.000 pratiche, per un erogato intorno ai 25 milioni di euro. Abbiamo inoltre pianificato l’assunzione di ulteriore personale, che selezioneremo prevalentemente dal mondo universitario.

Quali sono i vostri auspici per il 2023?
In primo luogo ci auguriamo che il Mef emani il decreto necessario per estendere la durata del microcredito a 15 anni, eliminare tutti i paletti dimensionali per le imprese e portare i limiti del finanziamento a 100.000 euro per le srl e a 75.000 euro per gli altri tipi di impresa. Questo permetterebbe di ampliare la platea dei destinatari e potrebbe prospettare un raddoppio delle richieste. Speriamo inoltre che a fine anno i tassi di interesse inizino a scendere, in modo da favorire la ripartenza.

 

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