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In attesa del pagamento dell’IMU 2024, vediamo se si è tenuti al versamento della prima rata per un immobile abusivo accatastato. L’IMU, acronimo di Imposta Municipale Unica, è una tassa applicata in Italia che incide sul possesso di immobili, compresi quelli ad uso abitativo. È disciplinata dal Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n. 23, e rappresenta una delle principali fonti di finanziamento per i comuni italiani.

Un argomento correlato che merita attenzione è la questione delle case abusive accatastate. Si tratta di edifici costruiti in violazione delle norme urbanistiche, sprovvisti dei necessari permessi e autorizzazioni. Nonostante la loro natura irregolare, queste abitazioni possono essere oggetto di accatastamento. Tuttavia, va sottolineato che l’accatastamento di una casa abusiva non ne legittima la situazione dal punto di vista urbanistico. La regolarizzazione di una casa abusiva richiede il rispetto delle procedure stabilite dalle norme locali, che possono prevedere sanzioni, interventi di adeguamento o demolizione.

In relazione all’IMU, la detenzione di una casa abusiva accatastata non comporta il pagamento dell’imposta sulla base della rendita catastale attribuita. È importante sottolineare che la regolarizzazione amministrativa dell’immobile è un aspetto fondamentale per evitare problemi legali e garantire una situazione conforme alle norme urbanistiche e fiscali.

IMU e casa abusiva accatastata: come bisogna procedere?

Non è richiesto il pagamento dell’IMU di una casa abusiva accatastata, ma è comunque necessaria la registrazione in Catasto dell’immobile, più precisamente nella categoria F2. In alcune situazioni può esserci un abuso edilizio da sanare, di conseguenza è fondamentale chiedere aiuto ad esperti. 

La demolizione dell’abitazione non è scontata; infatti, la pratica di regolarizzazione può non essersi conclusa per molteplici motivazioni slegate all’immobile, che di fatto è inagibile e quindi non soggetto al pagamento dell’IMU. 

Inviare una seconda richiesta di normalizzazione dell’abuso può essere utile: è molto probabile che la prima istanza sia stata bocciata in quanto è stata scelta un’abitazione civile su terreno agricolo. Questa nuova domanda serve principalmente per dichiarare lo stato collabente dell’immobile: l’IMU non deve essere pagata e non è necessaria la demolizione. 

Bisogna però considerare che una casa abusiva può essere accatastata solamente nel caso in cui sia in possesso del titolo abitativo; infatti, non è possibile accatastare un’abitazione senza prima aver sanato lo stato abitativo tramite sanatoria o condono edilizio. Per accatastare una casa abusiva bisogna sostenere numerose spese, tra cui anche le sanzioni, la parcella del professionista e le imposte catastali previste per la categoria. Viceversa, se non fosse possibile accatastarlo, bisogna procedere con la demolizione

Cosa succede se gli immobili abusivi sono caduti in successione? In caso in cui un immobile abusivo venga trasmesso al successore è possibile che quest’ultimo debba pagare sanzioni amministrative, inoltre gli eredi sono tenuti a demolire l’abitazione. Il nuovo proprietario però, non incorre in sanzioni penali, poiché gli abusi sono compiuti dal defunto, e la responsabilità penale è personale. Anche in questo caso, l’IMU non deve essere pagata. 

Come liberarsi di un immobile abusivo? Alcuni consigli utili

Per riuscire a disfarsi di un’abitazione abusiva è necessario rivolgersi ad un notaio e successivamente firmare un atto pubblico in cui si manifesta la volontà di recedere al diritto di proprietà. La vendita di un terreno con immobile abusivo accatastato è possibile solamente nel caso in cui il ricevente è a conoscenza dell’abuso. Questa pratica deve essere ufficializzata giuridicamente. 

Inoltre, l’ordinanza 8 marzo – 13 aprile 2017 n.9558 sancita dalla Corte di Cassazione ha concesso la possibilità di affittare una casa abusiva ma accatastata.

Qual è il destino di una casa abusiva abitata?

Una condanna penale per abuso edilizio può agire indipendentemente dal fatto che la casa sia abitata. In questo caso non viene presa in considerazione nemmeno la circostanza: è poco rilevante se ad abitarci ci siano degli anziani, dei disabili o dei minori. Inoltre, la legge non condona la prima casa, infatti se dovesse essere ritenuta poco sicura va comunque demolita.

La demolizione dell’immobile è un ordine previsto per l’interesse pubblico, per questo non ha scadenza e può essere disposto in qualsiasi momento. L’ordine di demolizione può essere revocato nel momento in cui si decida di attuare la sanatoria, provvedendo al pagamento delle sanzioni e degli oneri di urbanizzazione. 

 

Casa abusiva su terreno agricolo: come sanarla?

Sono numerosi i territori in cui si verificano casi di abusi edilizi in zone agricole. Alcuni di questi abusi possono essere sanati seguendo le normative relative ai reati edilizio, attraverso l’applicazione di sanzioni amministrative e pecuniarie

Alcuni casi però, non sono soggetti a sanzioni, e in questi casi l’amministrazione emette un provvedimento per le opere realizzate in violazione della legge o senza specifiche autorizzazioni. Questa disposizione si basa su accertamenti tecnici di vigilanza. 

Possedere una casa abusiva: quali sono le sanzioni? 

Gli abusi edilizi possono essere puniti in differenti modalità, tra cui: 

  • sanzioni fino a 10.329 euro: per non aver osservato le norme e i regolamenti edilizi;
  • reclusione fino a 2 anni e possibile multa da 5.164 a 51.645 euro: in caso in cui i lavori siano stati ultimati senza il permesso;
  • arresto fino a 2 anni con un’ammenda da 15.493 a 51.645 euro per frazione abusiva di appezzamenti.

Come è già stato anticipato, si può anche ricorrere alla demolizione dell’immobile.

 

Le domande più frequenti

Quando decade un abuso edilizio?

Un abuso edilizio decade dopo quattro o cinque anni, in base alla presenza di atti interruttivi. In caso in cui non ci siano azioni interruttive, la prescrizione sarà di quattro anni.

Quanto costa condonare un abuso edilizio?

Il costo del condono di un abuso edilizio può variare dai 60 ai 150 euro per metro quadrato. Il costo può differire a seconda del tipo di abuso. Gli oneri vanno versati al comune in modo anticipato, seguendo i criteri prefissati e indicati nella tabella D. 

Come sanare una casa accatastata?

Sanare una casa abusiva è possibile in due differenti modalità, tramite: condono edilizio o sanatoria. Il condono edilizio è l’annullamento di una pena o di una sanzione successivamente al compimento di un atto illecito, mentre la sanatoria è un provvedimento amministrativo che consente di conformare l’immobile.

 

 

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