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Cosa prevede la nuova riforma sulla casa, tra decreto dedicato previsto da Governo Meloni e tanti interventi Ue? Si preparano a cambiare le regole sulla casa e sia per i proprietari che per gli inquilini per i nuovi provvedimenti su cui il governo sta lavorando. Vediamo cosa prevedono. 

  • Nuova riforma della casa con decreto dedicato governo Meloni
  • Come cambiano regole per la casa dopo i tanti interventi Ue

Nuova riforma della casa con decreto dedicato governo Meloni

La nuova riforma della casa del governo Meloni si articola in diversi interventi e provvedimenti che potrebbero rientrare in un unico decreto dedicato, anche se le ultime notizie hanno anticipato un nuovo Piano Casa che potrebbe essere inserito nella prossima Manovra Finanziaria.

La riforma della Casa del governo parte dal nuovo decreto affitti con nuove regole per gli affitti brevi, come, che dovrebbero prevedere:

  • decisione di un minimo di due notti per affittare case;
  • compilazione obbligatoria di un registro per chi ospita;
  • nuove misure di tutela per le famiglie numerose che scelgono una casa piuttosto che un albergo;
  • nuovi incentivi per gli affitti brevi nei piccoli borghi di Italia dove non sono presenti strutture alberghiere;
  • obbligo per i proprietari di fissare un Codice identificativo nazionale (Cin) per ogni immobile a uso abitativo messo in affitto per finalità turistiche, con contestuale obbligo di esporlo anche negli annunci pubblicati su tutti i portali online e se non si assolve a tale adempimento si rischiano multe fino a 5mila euro;
  • obbligo per chi svolge l’attività di locazione in forma imprenditoriale, cioè chi gestisce più di quattro appartamenti, di presentazione della Scia, segnalazione certificata di inizio attività.
  • Nel nuovo decreto affitti potrebbe rientrare anche la misura che prevede l’estensione della cedolare secca sugli affitti anche agli immobili non di tipo residenziale, così come potrebbero rientrare nuovi aiuti, bonus e agevolazioni per sostenere cittadini e famiglie in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione. 

Collegato al Decreto affitti è il nuovo Piano Casa annunciato dal governo, che punta soprattutto a risolvere l’emergenza abitativa insieme al caro-affitti, dalla ristrutturazione di 15mila alloggi popolari, rinnovo del Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni e del Fondo morosità incolpevole.

Nel Piano Casa potrebbe essere inserito anche il riordino di bonus e agevolazioni edilizie annunciato dal governo, con particolare attenzione a quel suprbonus 110% che, pur se ridotto quest’anno al 90%, continua a costare troppo tanto che si pensa di modificarlo di nuovo, riducendone ancora le percentuali. 

La nuova riforma della casa dovrebbe passare anche dal nuovo decreto abuso edilizi, che dovrebbe innanzitutto prevedere un nuovo condono edilizio. Si tratta di una novità che, come spiegato, varrebbe solo nei casi di specifici abusi edilizi, cioè quando l’abuso è stato commesso in assenza di vincoli relativi ad un titolo abilitativo o se l’abuso interessa un immobile situato in una particolarmente difficile da un punto di vista ambientale. 

In particolare, il nuovo condono edilizio potrebbe scattare solo nei seguenti casi: 

  • se le opere sono state realizzate in assenza di un titolo edilizio ma nel rispetto di prescrizioni urbanistiche;
  • se i lavori realizzati hanno danni limitati come conseguenze;
  • se le costruzioni risalgono a prima della imposizione del vincolo.
  • se si tratta di opere minori che non riguardano aumento di superficie;
  • se si tratta di costruzioni con concessioni da parte dell’Autorità.

Nel nuovo decreto abusi edilizi potrebbero rientrare anche nuove sanatorie automatiche insieme a ulteriori semplificazioni allo studio, collegate anche alla revisione del Testo Unico sull’Edilizia, che potrebbe diventare legge proprio tra settembre e novembre, e che prevede importanti semplificazioni, come:

  • sostituire l’obbligo di richiesta del permesso di costruire con la segnalazione certificata di inizio di attività per determinati tipi di lavori;
  • cancellare la Comunicazione di inizio lavoro, per rendere le procedure edilizie più snelle;
  • sostituire la parte con le autorizzazioni preliminari alla segnalazione certificata di inizio attività e alla comunicazione dell’inizio dei lavori con ‘Segnalazione di inizio attività a effetto differito’;
  • rivedere la definizione degli interventi in edilizia libera con particolare attenzione alla manutenzione straordinaria, al frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari e alla ristrutturazione edilizia;
  • abrogare la disciplina sull’annullamento del permesso di costruire da parte della Regione;
  • definire ulteriori tolleranze costruttive.

Come cambiano regole per la casa dopo i tanti interventi Ue

Se le novità per la casa al vaglio del governo mirano a sostenere famiglie e cittadini ma anche nuovi piani edilizi, a sostegno di cambiamenti, che però sembrano penalizzanti e peggiorativi, è intervenuta anche l’Ue con diversi nuovi obblighi imposti ai fini di un mondo più green.

Si parte dall’obbligo di ristrutturazione delle case che prevede la ristrutturazione obbligatoria delle case considerate più vecchie e inquinanti. La legge approvata impone, infatti, l’obbligo di ristrutturazione per rendere più efficienti le case inquinanti di classe energetica F o anche G in molti casi e portarle almeno alla classe E secondo diversi passaggi che erano stati fissati come si seguito riportato:

  • entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E;
  • entro il 2033 la classe energetica da raggiungere dovrà essere la D;
  • entro il 2040 si dovrà raggiungere un livello tale da garantire un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.

La nuova legge europea esclude dall’obbligo di ristrutturazione alcune tipologie di immobili che sono:

  • seconde case;
  • edifici di pregio artistico;
  • edifici riconosciuti meriti storico-architettonici;
  • edifici di culto.

Accanto all’obbligo di ristrutturazione delle case considerate più inquinanti, l’Ue ha anche imposto l’obbligo di sostituzione di alcuni elettrodomestici più vecchi e inquinanti.

Ulteriori interventi dell’Ue rigurdano i nuovi obblighi imposti in merito, come: 

  • lo stop all’acquisto e alla installazione di caldaie a gas, considerati impianti inquinanti, che dovrebbero del tutto scomparire entro il 2029, ma anche:
  • l’obbligo di sostituzione delle cucine a gas con cucine a induzione, che non sono inquinanti come le cucine a gas, riducono i tempi di cottura e, di conseguenza, il consumo di energia;
  • obbligo di sostituzione di frigoriferi di classe energetica più bassa e inquinanti, già a partire dal 2024;
  • sostituzione dei condizionatori agli idrofluorocarburi, noti anche come F-gas, responsabili per l’Ue dell’emissione di gas ad effetto serra. 

Si tratta di obblighi che dovranno rispettare sia inquilini che proprietari di casa per non incorrere in problemi e poter usare gli immobili di proprietà. 

 

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