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Lufthansa acquisterà il 41% di Ita Airway, la ex Alitalia. L’accordo con il ministero dell’Economia italiano è già firmato, ma manca l’ok della Commissione europea. Nonostante si tratti di un procedimento standard, Giorgia Meloni ha detto che da parte di Bruxelles è stata una scelta “curiosa” e ha chiesto spiegazioni.

Si è ravvivata la tensione tra il governo Meloni e la Commissione europea, in particolare verso il commissario italiano, Paolo Gentiloni, responsabile dell’Economia. Dopo gli attacchi degli scorsi giorni da parte di Matteo Salvini, al G20 di Nuova Delhi Meloni ha citato l’accordo sull’ingresso di Lufthansa in Ita Airways. La presidente del Consiglio ha detto che il blocco della trattativa da parte della Commissione Ue – che in realtà è una semplice istruttoria, come da prassi in questi casi – è una questione “curiosa” su cui il governo italiano “vorrebbe una risposta”.

L’accordo in questione è quello che prevede che una quota di minoranza di Ita Airways, la ex Alitalia, venga ceduta alla compagnia aerea tedesca Lufthansa. L’operazione, se approvata anche dalla Commissione europea, completerebbe la procedura di privatizzazione di Ita Airways, un obiettivo partito già nel 2021 con il governo Draghi – dopo la rottamazione di Alitalia – e diventato concreto da quando, a gennaio, Lufthansa ha presentato una nuova proposta.

Da Alitalia a Ita Airways

Il passaggio da Alitalia a Ita Airways è avvenuto ufficialmente il 15 ottobre 2021, quando la nuova società ha ultimato l’acquisto del marchio della compagnia di bandiera italiana. Quell’anno, dopo che la pandemia da Covid-19 aveva causato l’ennesima crisi per Alitalia – che si trovava in amministrazione straordinaria – il governo Draghi aveva deciso definitivamente di passare a Ita, un’altra compagnia di proprietà del ministero dell’Economia (e quindi statale).

Si voleva rimarcare la chiara discontinuità con Alitalia, da anni associata a perdite economiche e crisi. Nonostante il marchio di Alitalia sia stato acquistato, per 90 milioni di euro, si è infatti deciso che il nome e la livrea sarebbero cambiate. L’obiettivo era quello di avere una compagnia aerea più snella, con meno dipendenti, meno aerei e meno destinazioni, che potesse avere un profitto ed essere poi ceduta a un’azienda privata.

Il primo volo di Ita Airways è partito proprio il 15 ottobre 2021. Nell’anno successivo, il governo Draghi ha continuato a cercare possibili acquirenti per la compagnia. Con il passaggio al governo Meloni, la linea è stata inizialmente più dura – la leader di Fratelli d’Italia aveva promesso che avrebbe mantenuto una compagnia di bandiera – ma le trattative con Lufthansa sono comunque state portate avanti.

Quando è cominciata la privatizzazione di Ita Airways e perché

Le discussioni per la privatizzazione di Ita Airways sono iniziate subito dopo la nascita della compagnia stessa. Il motivo per la privatizzazione era lo stesso che ha portato nei decenni scorsi diversi governi a valutare questa ipotesi: la difficoltà economica nell’amministrare e sostenere una compagnia aerea statale, che nel caso di Alitalia aveva portato a un costo di 13 miliardi di euro e a una continua perdita di passeggeri a fronte della concorrenza di altre compagnie.

Nell’estate del 2022 è circolata l’ipotesi che una cordata di Msc Crociere e Lufthansa potesse essere interessata all’acquisto, che avrebbe potuto completarsi anche prima che si andasse a nuove elezioni dopo la caduta del governo Draghi. La dura opposizione di Fratelli d’Italia prima delle elezioni – quando però era già evidente che alla guida del governo successivo ci sarebbe stata con tutta probabilità Giorgia Meloni – ha bloccato tutte le eventuali trattative. Ma pochi mesi dopo, a gennaio 2023, è arrivata un’offerta ufficiale di Lufthansa. Oggi, 11 settembre, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha riconosciuto il cambio di linea: “Abbiamo tutti sperato che si potesse avere un’azienda di volo completamente italiana, ma se le condizioni nel tempo non hanno permesso questa scelta ora bisogna tutelare i lavoratori. Crediamo di dover perseguire una linea che permetta all’Italia di avere un’interlocuzione solida con un’azienda come Lufthansa”, ha detto alla trasmissione Agorà.

L’accordo per la cessione di una quota di minoranza di Ita Airways a Lufthansa

L’offerta di Lufthansa è arrivata il 18 gennaio 2023, con dati ufficiosi che inizialmente parlavano dell’acquisto del 40% circa, quindi una quota di minoranza, mentre il 60% di Ita Airways sarebbe rimasto al ministero dell’Economia italiano. Dopo mesi di trattative avvolte nel segreto, l’ufficialità è arrivata a maggio. L’accordo ha stabilito che Lufthansa acquisterà il 41%.

Si tratta di una cifra di partenza, anche se si prevede la possibilità esplicita per la compagnia tedesca di arrivare a controllare il 100% di quella italiana. Resta comunque il fatto che la gestione passerà da subito in mano a Lufthansa, di fatto. L’annuncio dell’accordo ha sottolineato che ci sarà un rinnovo e un ampliamento della flotta di aerei, oltre all’assunzione di 1.200 nuovi dipendenti.

Le cifre sono state rese ufficiali solo dopo il via libera della Corte dei conti. Lufthansa pagherà 325 milioni di euro per il 41% di Ita, e il piano industriale 2023-2027 condiviso tra ministero dell’Economia e compagnia tedesca prevede una forte crescita dei ricavi, dai 2,5 miliardi di euro del 2023 ai 4,1 miliardi di euro del 2027.

Le tensioni tra il governo e la Commissione Europea: cosa ha detto Giorgia Meloni al G20

Per ultimare la cessione di una parte di Ita a Lufthansa manca solo l’approvazione della Commissione europea. Questo è stato il punto sui cui Giorgia Meloni, al G20 di Nuova Delhi, ha nuovamente messo sotto accusa il commissario europeo Paolo Gentiloni: “Sicuramente gli abbiamo sottoposto la questione di Ita e Lufthansa, perché sta accadendo qualcosa di curioso. La stessa Commissione europea che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione al problema Ita, quando la troviamo ce la blocca. Quindi noi non stiamo più capendo e su questo vorremmo una risposta”, ha dichiarato Meloni.

Si è trattato, in realtà, di parole piuttosto fuorvianti. Poco dopo la Commissione ha replicato tramite un suo portavoce che i controlli per discutere l’operazione “sono continui e fanno parte del processo standard per la valutazione di un’operazione complessa”. Anche il ministero dell’Economia, con una nota, è intervenuto per sminuire la polemica che la stessa Meloni aveva sollevato: “Si precisa che la notifica dell’accordo per la cessione di una quota di minoranza di Ita a Lufthansa alla Commissione europea per la concorrenza viene accettata, da prassi, solo al termine di un’istruttoria che la la stessa Commissione sta portando avanti molto minuziosamente nell’ambito di una fase di pre notifica già avviata”.

Oggi, 11 settembre, anche Matteo Salvini è tornato sul tema con toni più moderati e rinunciando agli attacchi alla Commissione: “Spero che l’ok [dell’Ue, ndr] arrivi il prima possibile”, si è limitato a commentare a margine di un evento a Milano. Anche il ministro Lollobrigida, è intervenuto: “Ogni giorno di ritardo significa non avere un quadro di stabilità in un settore strategico come quello del volo”.



 

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