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Torna anche per il 2023 il bonus Partita IVA, un’agevolazione che ti permette di avere come lavoratore autonomo un extra mensile del valore massimo di 880 euro.

Un piccolo supporto per chi non sempre riesce a fatturare ogni mese, e che pu fare la differenza in periodi di magra.

Ma attenzione, anche se stato rinnovato anche per il 2023, non tutti potranno beneficiare di questa misura.

Per questo bisogna prima controllare se si rientra tra gli aventi diritto: solo cos potrai fare subito domanda e ricevere il bonus.

Se vuoi saperne di pi, ti suggerisco questo approfondimento video, con ringraziamento al canale YouTube Cogede Consulting srl.

Cos’ il bonus Partita IVA, e a chi spetta

Ufficialmente noto come ISCRO 2023, anche per il 2023 previsto il bonus Partita Iva.

Si tratta di un contributo mensile, che va da un minimo di 254,75 euro ad un massimo di 881,23 euro.

sostanzialmente un sussidio (da qui il nome completo, “Indennit Straordinaria di Continuit Reddituale e Operativa”).

Introdotto in via sperimentale per il triennio dal 2021 al 2023, disponibile solo per 6 mesi a chi titolare di una Partita IVA.

Solo? In realt no.

Stando alle bozze della Legge di Bilancio 2024, il bonus sar disponibile per un altro triennio, ma non per tutte le PIVA.

Se prima l’autonomo doveva dimostrare di avere aperto la PIVA 4 anni prima della richiesta, ora ne serviranno almeno 3.

Ma bisogner dimostrare di aver subito una perdita del proprio fatturato di almeno il 70% rispetto ai due anni precedenti, e non pi il 50%.

Di un fatturato che comunque dovr essere sotto i 12.000 euro annui, contro i 8.145 euro previsti prima.

Per intenderci, se si fa richiesta nel 2023, nel database dell’Agenzia delle Entrate dovranno risultare i redditi degli anni 2019, 2020, 2021, 2022.
Dal 2024, basteranno solo gli anni dal 2021 in poi.

Il bonus Partita IVA spetta solo a chi iscritto alla Gestione Separata INPS, e da 3/4 anni per l?attivit che ha dato titolo all?iscrizione.

Non si dovr essere percettori inoltre di:

  • ?

    Reddito di Cittadinanza (RDC),

  • ?

  • ?

E il reddito dovr essere inferiore al 50-70% rispetto alla media del reddito da lavoro autonomo degli ultimi 3 anni.

Oltre ad essere in regola con i versamenti dei contributi previdenziali.

Come richiedere il bonus Partita IVA

Se hai tutti i seguenti requisiti, baster accedere con le tue credenziali sul sito INPS, andando alla voce ?Indennit per lavori autonomi ISCRO: domanda online?.

Ricordiamo che l’accesso ai servizi online possibile solo attraverso questi strumenti di identificazione digitale: CIE, CNS o SPID di livello 2 o superiore.

Una volta fatta la richiesta, l?INPS comunicher all?Agenzia delle Entrate tutti i dati identificativi del lavoratore autonomo che ha presentato domanda.

Se i dati coincidono con quanto riportato dall’AdE, l’INPS erogher il bonus Partita IVA in tempi celeri. Altrimenti, in caso di esito negativo, la domanda verr archiviata.

Anche se accettata, la misura pu essere sospesa in qualsiasi momento.
Come segnala l?INPS nella circolare n. 94/2021, se la Partita Iva viene chiusa mentre si riceve ancora l?indennit scatter il blocco del bonus.

Cos come se si diventa titolari di trattamenti pensionistici, o si ottiene uno dei citati trattamenti assistenziali.

Addirittura scatta la decadenza se il richiedente si iscrive ad altri enti previdenziali obbligatori.

Nel peggiore dei casi, come nell’eventualit di dichiarazione mendace, l’Istituto pu richiedere la restituzione di tutte le mensilit ricevute dopo il decadimento dei requisiti.

A quanto ammonta il bonus

Come accennato all’inizio, il bonus Partita Iva pu arrivare fino a 880 euro.

Ad essere precisi, come contributi calcolato entro un massimo del 25% dell’ultimo reddito dichiarato secondo le disposizioni vigenti.

Per essere pi precisi, supponendo un reddito intorno a 6.000 euro dichiarati nell’ultimo anno, inferiore al 50% richiesto come soglia d’accesso, dovrai dividere in 2 (appunto le rate per 6 mesi), e applicare il 25%.

A conti fatti, diventano 750 euro per 6 mesi.

Se vuoi essere sicuro che i tuoi precedenti redditi possano non inficiare la domanda, dovrai sommare gli ultimi 3-4 anni di reddito e dividere per 3-4.

Se il reddito registrato nell’ultimo anno inferiore alla met della media, il requisito reddituale soddisfatto.

 

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