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Buone notizie in arrivo per i mutuatari. Nella prossima riunione della Banca centrale europea che si terrà il 6 giugno potrebbe infatti arrivare il primo taglio importante del costo del denaro, dopo nove rialzi uno dietro l’altro che sono stati decisi da Francoforte con l’obiettivo di contrastare l’inflazione. Nel frattempo i prezzi in Europa sono cresciuti del 17% negli ultimi anni e attualmente l’inflazione è sotto l’1% mentre nella media dell’Eurozona rimane sopra l’obiettivo del 2%. Inoltre già ad aprile il tasso medio sull’acquisto di case è diminuito al 3,67% rispetto al 3,79% di marzo e al 4,42% della fine del 2023, lo ha rilevato l’Abi. Ecco cosa potrebbe accadere se avvenisse un taglio dei tassi.

Le stime e i risparmi

Considerando un taglio di 25 punti base si verificherebbe un calo per il mutuo a tasso variabile di soli 18 euro. L’analisi considera un mutuo da 126.000 euro in 25 anni, LTV 70%, Tan iniziale 0,67% (Euribor3m+1,25%); la stima sull’impatto dell’aumento delle rate non tiene in considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che potrebbe variare in base alle caratteristiche del mutuo. Questo trend risulterebbe migliore per la formula a tasso fisso dove le richieste di finanziamento sono aumentate del 17% durante i primi mesi del 2024. La surroga consentirebbe un risparmio di 147 euro. Lo afferma un’analisi di Facile.it. In meno di due anni coloro che hanno sottoscritto un mutuo medio, per esempio di 126 mila euro in 25 anni (LTV 70%) hanno visto crescere la rata di oltre il 60%. Al fine di arrivare a ottenere un calo importante sarà necessario aspettare altro tempo. Prendendo in analisi l’andamento dei Futures sugli Euribor la rata di un mutuo medio variabile italiano nel mese di maggio 2024 che ammonta a 747 euro potrebbe diminuire di 37 euro entro la fine dell’anno e di 55 euro entro giugno 2025, arrivando così a 692 euro tra 12 mesi.

I tassi delle banche

I tassi variabili sono ancora alti, diversamente da quellil fissi offerti dalle banche che consentono di godere di condizioni favorevoli. Proprio per questa ragione le richieste di finanziamenti sono cresciute del 17% durante i primi quattro mesi del 2024. Considerando le offerte online migliori sul mercato per un mutuo standard da 126mila euro in 25 anni (LTV 70%), i tassi fissi partono da un TAN, (tasso annuo nominale) ovvero il tasso di interesse puro applicato ad un finanziamento, pari al 2,87%, ovvero una rata mensile di 589 euro.

Le prossime mosse

È molto probabile che il prossimo taglio sarà di un solo quarto di punto, questo anche se i dati dell’inflazione di maggio sono arrivati quota 2,6% per l’Ue. In ogni caso Lagarde, come solitamente fa, non darà particolari indicazioni in merito alle future decisioni della Banca centrale europea. Gli analisi hanno stimato tre riduzioni del costo del denaro durante il 2024 per un totale di 75 punti base. Questa previsione comprende 75 punti base in meno rispetto al livello attuale. Sulla questione il capo economista di Francoforte, Philip Lane aveva affermato al Financial Times:Salvo grandi sorprese, in questo momento ciò che vediamo è sufficiente per rimuovere il livello massimo di restrizione, pari al 4%. Il flusso di dati nei prossimi mesi ci aiuterà a decidere la velocità con cui rimuovere ulteriori restrizioni”. Lane ha poi sottolineato che la Bce dovrà essere “restrittiva ancora per tutto il 2025”.

Il beneficio per lo Stato

Il calo dei tassi comporta un beneficio sulle casse dello Stato. Questo perché gli interessi minori che devono essere corrisposti sul debito pubblico sia arrivato alla cifra di 2.900 miliardi.

Il calcolo dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio sottolinea un risparmio di 3 miliardi di euro nel 2024 prevedendo una riduzione complessiva di 100 punti base dei tassi della Bce nel corso dell’anno. Il risparmio nel 2025 sarà più sostanzioso e arriverà a 7 miliardi di euro mentre nel 2026 toccherà quota 10 miliardi.

 

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