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Arpalo: a distanza di sei mesi è ripreso il processo che vede sul banco degli imputati l’ex Presidente del Latina Calcio e ex deputato di Fratelli d’Italia Pasquale Maietta

È passato mezzo anno da quando il consulente contabile della Procura, Igor Catania, è stato contro-esaminato da alcuni avvocati del collegio difensivo, tra cui l’avvocato Alessandro Diddi (difende uno degli imputati, Fabrizio Colletti), meglio conosciuto come Promotore di giustizia di Sua Santità Francesco I, al secolo Jorge Bergoglio.

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Dopo quell’udienza del 22 novembre un rinvio concordato tra il Tribunale di Latina, piuttosto ingolfato vista la penuria di magistrati, e la difesa. E oggi, 23 maggio, è finalmente ripreso il processo che contesta agli imputati, a vario titolo, l’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio aggravato dalla transnazionalità, il trasferimento fraudolento di valori, la bancarotta fraudolenta, e vari reati tributari e societari.

Come noto, ad essere giudicati nel processo, oltreché a Pasquale Maietta, la sua ex co-presidente del Latina Calcio all’epoca dei fatti, Paola Cavicchi, il figlio di quest’ultima, l’avvocato Fabrizio Colletti, l’imprenditore Fabio Allegretti, il commercialista Pietro Palombi e gli ex collaboratori dell’ex parlamentare di Fratelli d’Italia Giovanni FanciulliPaola Neroni e Roberto Noce.

All’epoca dell’esecuzione degli arresti e dei sequestri, per una inchiesta svolta da Guardia di Finanza e Polizia di Stato, tanto fu il clamore mediatico. Era l’aprile del 2018, circa cinque anni fa ma sembra un secolo.

E, infatti, almeno dal punto di vista giudiziario, di secolo si può parlare dal momento che prima che iniziasse la conclusione del contro-esame del consulente contabile della Procura di Latina, rappresentata in aula dal Pubblico Ministero Giuseppe Bontempo, non solo una richiesta da parte del collegio difensivo di ripetere istruttoria ed esame testimoni (dal momento che è cambiato un giudice del collegio giudicante, presieduto dalla Presidente Caterina Chiaravalloti), ma anche diverse richieste di proscioglimento.

Alla prima richiesta, il Tribunale ha rigettato l’eccezione, in ragione del fatto che il cambio di un giudice era ampiamente risaputo dalla difesa, mentre sulle altre richieste – per l’appunto le sentenze di proscioglimento – il processo rischia di perdere pezzi e anche molto rilevanti.

Il primo a chiedere per il suo assistito, Fabrizio Colletti, il proscioglimento per intervenuta prescrizione è proprio l’avvocato Diddi. A ruota anche gli altri avvocati: il legale Zeppieri per Paola Cavicchi, compresa la revoca del decreto di sequestro del suo patrimonio; per Pasquale Maietta, compresa la revoca del sequestro dei beni, in ragione di una eventuale prescrizione; infine anche la difesa di Allegretti.

Gli avvocati chiedono la prescrizione per l’ipotesi di reato formulata dalla Procura di Latina al capo 40 nel quale Maietta, Colletti, Cavicchi e Allegretti sono accusati di aver agito in concorso fra loro per consumare il reato di riciclaggio e reimpiego di beni immobili, eludendo le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale. In realtà a Colletti e Cavicchi è contestato solo il reato di intestazione fittizia di beni.

Al centro dell’episodio la società CRF House s.r.l. Secondo l’accusa, Fabio Allegretti, come persona di fiducia di Cavicchi e Colletti, realizzava l’intestazione fittizia delle quote di partecipazione al capitale sociale della CRF House s.r.l. in favore della HDG S.p.A., tramite la cessione della partecipazione al capitale sociale della CRF House s.r.l. (proprietaria di un compendia immobiliare del valore di circa 1.500.000 euro) da parte della ROFAINVESTMENTS SA in favore della detta società per azioni, che l’acquistava fittiziamente in data 19 febbraio 2014 per il corrispettivo di 100.000 euro

Al di là dei passaggi societari piuttosto complessi agli occhi di un non avvezzo ai grovigli, sono le date a contare ai fini della prescrizione che, dai calcoli degli avvocati difensori, sarebbe già maturata. Un orizzonte nei cui confronti il Pm Bontempo non può che dire che probabilmente è così, pur chiedendo un un termine per poter verificare. Il Collegio, preso atto del nuovo quadro processuale, ha fissato lo scioglimento della riserva sulle prescrizioni alla prossima udienza: 20 giugno.

Un fatto che potrebbe modificare la lista testimoni e produrre a catena ciò che pare aleggiare su questo processo che metteva al centro l’attività presunta di colletti bianchi, alcuni dei quali, tipo Maietta, avevano fatto il bello e il cattivo tempo nella città di Latina, non tralasciando di frequentare mondi che poi si sono rivelati veri e propri clan mafiosi.

L’udienza di oggi è soprattutto questa: una prescrizione incombente. E solo a margine, l’attenzione si concentra con la fine del contro-esame del consulente della Procura, per di più rifiutato da uno degli avvocati del collegio difensivo, Francesco Vasaturo, per via, a sua detta, dell’inutilizzabilità del materiale su alcune società oggetto del processo.

A margine, l’avvocato Palombi (in difesa di Maietta), che al contrario del suo collega ha svolto il contro-esame, ha passato in rassegna i conti cifrati e correnti di Pasquale Maietta, alcuni dei quali risultanti alla Ras Bank e Lgt Bank di Lugano. L’accusa della Procura è il riciclaggio di rilevanti quantità di soldi per un procedimento che aveva quantomeno dimostrato, in fase di indagine, che la distanza tra la Palude pontina e la Svizzera non era poi così lunga.



 

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