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Un’agevolazione volta a supportare la mobilità sostenibile e smart: è il cosiddetto bonus colonnine. Si tratta di un’iniziativa del ministero delle Imprese e del Made in Italy – MIMIT che prevede incentivi finalizzati all’acquisto e all’installazione di colonnine elettriche per la ricarica di veicoli green.

I due contributi sono volti a coprire il prezzo di acquisto e posa delle colonnine all’80% per i privati, al 40% per imprese e professionisti.

Bonus colonnine, come funzionano

Sono due i bonus colonnine elettriche messi a disposizione dal Governo, grazie alla politica di incentivazione che ormai da anni il nostro Paese continua a perseguire.

Si tratta di una misura posta in essere dal MIMIT con il DPCM del 4 agosto 2022 e consiste in un’agevolazione che comprende due diversi contributi:

  • uno per le utenze domestiche;
  • uno per le utenze business (imprese e professionisti).

Entrambe le misure sono gestite da Invitalia.

L’intento è chiaro: incentivare la mobilità elettrica sostenendo privati/persone fisiche/condomini/imprese/professionisti, con un “gettone”, il famoso bonus, da spendere al momento dell’acquisto e posa delle infrastrutture (colonnine) che tipicamente ricaricano i veicoli elettrici (EVs che si muovono con un motore elettrico, la cui batteria viene ricaricata con una presa alla rete elettrica).

L’incentivo per i privati

Il “bonus colonnine domestiche” è, per definizione, quel “contributo per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di potenza standard per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, effettuati da utenti domestici”.

Si tratta di un incentivo che viene erogato in “conto capitale” e quindi a fondo perduto; concesso dal MIMIT, e in particolare dalla “Direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI”, con le modalità di cui al decreto direttoriale del 14 marzo 2023 a definizione della procedura per la concessione/erogazione dei bonus sottesi.

L’incentivo per imprese e partite Iva

Il “bonus colonnine per imprese e professionisti” è un contributo per acquisto e installazione delle colonnine che ricaricano i veicoli full electric, ma per utenti business.

In pratica, quest’altro bonus sostiene, come da fonte ministeriale, “l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici da parte di imprese e professionisti, per un importo pari al 40% delle spese ammissibili”.

Anche questo tipo incentivo è a fondo perduto, tuttavia concesso ed erogato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – MASE come previsto dal DM 25 agosto 2021.

Bonus colonnine per privati: tutti i dettagli

Vediamo ora più nel dettaglio i singoli bonus in disamina, iniziando da quello “domestico”.

A chi si rivolge

Sul piano soggettivo, possono beneficiare di questo contributo tutti privati/condomini residenti in Italia.

In altri termini, il Governo nel stanziare un contributo di questo tipo, intende spingere verso la mobilità totalmente elettrica e meno inquinante che richiede di poter ricaricare il veicolo elettrico per un tot di ore alla corrente. Da qui la necessità di avere in garage o in cortile una colonnina ad hoc.

Per quali installazioni, ed entro quando

Sul piano oggettivo, rientrano tutti quegli interventi effettuati “dal 4 ottobre 2022 al 31 dicembre 2022”.

Il termine ultimo per presentare la domanda è fino alle ore 12 del 2 novembre 2023 accedendo alla piattaforma informatica.

Mentre per le installazioni fatte nell’anno 2023, non si sa ancora nulla; sarà il MIMIT a comunicarne i dettagli.

Come presentare la domanda, i requisiti necessari

La domanda può essere presentata solo telematicamente, tramite Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Ad autenticazione effettuata, gli utenti/privati/interessati potranno procedere alla compilazione della domanda, consultando se del caso la procedura guidata: “Guida alla presentazione della domanda

Per la presentazione della domanda, dopo aver fatto l’accesso al proprio login, si deve quindi accedere alla propria “scrivania” lì dove individuare l’incentivo che fa al proprio caso.

Una volta selezionato il bonus “utenze domestiche” tramite l’indicazione della PEC il sistema è impostato per confermare la pratica avvenuta.

Qui, il modulo relazione finale bonus colonnine.

Le domande presentate in altri modi non sono ammesse e quindi verranno ignorate.

Le risorse disponibili: concessione e limiti del bonus

Le risorse finanziare messe a disposizione ammontano a 40 milioni di euro per il 2022, idem per il 2023.

Nel limite di questi importi, la concessione del bonus avviene nel termine di 90 giorni dal termine ultimo (cioè il 2 novembre) per compilare e spedire la domanda.

L’importo massimo del contributo per ciascun utente/interessato/privato non potrà superare i 1.500 euro per gli utenti privati, e gli 8.000 euro nel caso in cui l’installazione delle colonnine interessi le parti comuni di un condominio.

Per ulteriori dettagli, rinviamo alle FAQ .

Da sottolineare che rispetto al 2022, l’importo in percentuale del costo rimborsabile è aumentato dal 50% all’80% sulla spesa totale.

Fiscalmente, tale incentivo per quanto non sarà più detraibile, sarà comunque considerato come un contributo immediato.

Bonus colonnine elettriche, le norme di riferimento

Nella tabella che segue elenchiamo tutte i relativi riferimenti normativi

BONUS COLONNINE ELETTRICHE – Riferimenti Normativi
UTENZE DOMESTICHE UTENZE BUSINESS
DPCM 4 agosto 2022 In modifica del DPCM 6 aprile 2022, attuativo del Fondo “Riconversione, ricerca e sviluppo del settore automotive Decreto 25 agosto 2021 s.s.m.i. Disciplina di concessione e l’erogazione di contributi in conto capitale finalizzati a sostenere l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica effettuati da imprese e professionisti.
DL 29 dicembre 2022 Decreto “Milleproroghe” Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia.
Dd 2 ottobre 2023 Sui termini di apertura/chiusura Sportello 2022 e controlli Dd 10 ottobre 2023 Sui termini e modalità di presentazione delle domande
Dd 14 marzo 2023 Contributi per le infrastrutture di ricarica

Bonus colonnine per imprese, tutto ciò che bisona sapere

Vediamo adesso come funziona e quant’altro di utile occorre sapere, per il bonus colonnine elettriche ovvero per le “utenze business” (imprese e professionisti).

I fondi a disposizione

Anche in questo caso, come già scritto, l’incentivo sostiene l’acquisto e la posa delle infrastrutture per la ricarica di veicoli con la spina.

Il contributo viene erogato non più dal MIMIT, ma dal MASE a fronte di uno stanziamento pari a 87,5 milioni euro così suddiviso:

  • 70 milioni per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica con un valore complessivo inferiore a 375mila euro, da parte delle imprese;
  • 8,75 milioni per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375mila euro, sempre da parte di imprese;
  • 8,75 milioni per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica, da parte dei professionisti” con la precisazione che per i professionisti in regime forfettario, “il valore dell’infrastruttura di ricarica non può essere superiore a 20.000,00 euro”.

Precisiamo, come da fonte ufficiale (Invitalia), che “Il contributo è concesso, nel limite della dotazione disponibile, nell’ambito del massimale de minimis previsto per il settore di riferimento (Regolamento UE N. 1407/2013; Regolamento UE N. 1408/2013; Regolamento UE N. 717/2014); e non è cumulabile con altri contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubbliche concesse per le stesse spese”, naturalmente è fatto divieto del cumulo.

A chi si rivolge e per quali installazioni

Possono beneficiare di questo bonus, tutte le imprese di qualunque tipo e dimensione nonché i professionisti, purché dotati di alcuni requisiti come di seguito rappresentati.

REQUISITI
IMPRESE sede sul territorio italiano; attive e iscritte al Registro delle imprese; non in situazione di difficoltà; iscritte presso INPS o INAIL con una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (DURC); in regola con gli adempimenti fiscali; non sottoposte a procedura concorsuale e/o in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente come da normativa vigente; non hanno beneficiato di aiuti “de minimis” che, insieme all’importo delle agevolazioni concesse a valere sulla presente misura, determinano il superamento dei massimali previsti; non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo, alcun altro contributo pubblico; non sono destinatarie di sanzioni interdittive; non hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune; in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni
PROFES-SIONISTI volume d’affari non inferiore al valore della infrastruttura di ricarica per la quale è richiesto il contributo. Per i professionisti che applicano il regime forfettario, il valore dell’infrastruttura non può essere superiore a 20mila euro; non hanno ricevuto né successivamente hanno rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti dichiarati illegali o incompatibili dalla Commissione europea; sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni; sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali; sono in regola con gli adempimenti fiscali; non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo previsto dal presente decreto alcun altro contributo pubblico

Tutti questi requisiti devono sussistere al momento della concessione/erogazione, e viene riconosciuto per tutte quelle spese effettuate dopo il 4 novembre 2021

Forma del contributo

Ai soggetti beneficiari è riconosciuto un “contributo in conto capitale” (a fondo perso) pari al 40% delle spese ammissibili sostenute per infrastrutture di ricarica purché siano, e lo citiamo testualmente:

  • nuove di fabbrica;
  • abbiano una “potenza nominale” almeno pari a 7,4 kW;
  • rispettino i requisiti minimi come Delibera dell’Autorità di regolazione per Energia Reti e ambiente n. 541/2020/R/ee del 15 dicembre 2020;
  • collocate nel territorio italiano, in piena disponibilità dei beneficiari.

Le spese ammissibili

Sono ammissibili tutte quelle spese sostenute dopo il 4 novembre 2021 e oggetto di fatturazione elettronica, a far data cioè dell’entrata in vigore del DM 358/2021, al netto di IVA, ed oggetto di fatturazione elettronica per:

  1. l’acquisto e messa in opera di infrastrutture di ricarica, compresele spese per l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio;
  2. la connessione alla rete elettrica (nel limite massimo del 10%);
  3. le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi (nel limite massimo del 10%).

Domanda, termini e allegati

Vediamo ora come poter richiedere il bonus in parola, tenendo presente che con decreto direttoriale del 10 ottobre 2023 sono stati definiti termini e modalità di presentazione delle domande nonché la documentazione da allegare.

Come fare la domanda

Le utenze business potranno presentare la domanda fino al 30 novembre 2023 con apertura procedura dallo scorso 26 ottobre 2023.

Anche questa domanda può avvenire solo per via telematica.

Due sono le fasi principali:

  1. la compilazione della domanda;
  2. l’invio della domanda, dalle ore 10 del 10 novembre 2023 e fino alle ore 17 del 30 novembre 2023.

Gli allegati alla domanda

Per la validità/ammissibilità della domanda, non basta compilarla e presentarla per via telematica, occorre altresì inserire tutta una serie di allegati, dal preventivo di connessione alla rete elettrica, a copia delle fatture elettroniche e di tutta la documentazione attestante l’avvenuto pagamento delle fatture; con l’estratto conto contenente gli addebiti e ulteriori specifiche di pertinenza; dichiarazioni liberatorie e di conformità degli impianti; relazioni tecniche e, da ultimo, titoli abilitanti circa una piena disponibilità dell’area in cui le colonnine sono (state) collocate.

Di seguito, i singoli moduli da compilare ai fini del perfezionamento della domanda quali allegati di cui si è appena scritto.

Gli incentivi sul fronte PNRR, e gli obiettivi

Gli interventi in parola rientrano, con evidenza, nella misura del PNRR per lo sviluppo delle infrastrutture e mobilità elettrica (Missione 2).

Ricordiamo infatti che il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede, tra le altre, “una misura per lo sviluppo di oltre 20.000 infrastrutture fra aree urbane e superstrade entro il 2026, con un investimento di oltre 700 milioni di euro”.

L’obiettivo numerico è quello, esattamente come dichiarato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di arrivare in questi sette anni a “…22mila colonnine su tutto il territorio italiano, entro il 2030”.

L’obiettivo strutturale è dato invece dal potenziamento della mobilità elettrica.

Nelle intenzioni del Governo ed in particolare del ministro Pichetto Fratin l’ambito traguardo è quello di “realizzare circa 2mila e 500 stazioni di ricarica rapida super veloci per veicoli elettrici lungo le superstrade e 4mila nelle zone urbane”. Se così sarà, potremo dire che è stata raggiunta una sfidante milestone.

 

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