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Superbonus unifamiliari 2023 al 90%, scadenze e requisiti: abitazione principale, quoziente familiare e limite di reddito.

 

Per tutto il 2023, grazie al Decreto Aiuti quater, i proprietari delle unifamiliari (o di unità immobiliare site in edifici plurifamiliari dotate di accesso autonomo, come i loft) che non si erano già attivati nel 2022 potrebbero, aprendo una CILAS, aderire al Superbonus non più al 110% ma al 90% (pratiche attivate dal 1 gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2023).

Non è stata prevista la proroga per il 2024.

Ma non potranno aderire tutti. Il governo Meloni ha introdotto nuovi requisiti.

Difatti, l’acceso all’incentivo per le unifamiliari, oltre che dai requisiti richiesti per il 2022, dipenderà anche dal reddito familiare di riferimento e dalla destinazione dell’immobile. Partiamo con il primo requisito:

1 ° requisito: Reddito di riferimento e quoziente familiare

Solo i contribuenti con una soglia di reddito “bassa” potranno aprire nuove pratiche Superbonus al 90% sulle unifamiliari.

La soglia del reddito di riferimento deve essere determinata attraverso il “quoziente familiare”, un nuovo indice introdotto dal governo Meloni.

La soglia di reddito valutata attraverso il reddito di riferimento è stata fissata a 15 mila euro. Per calcolarla occorre sommare tutti i redditi della famiglia e dividerli per un coefficiente determinato in base al numero di membri del nucleo famigliare.

Oltre che il reddito del coniuge, nel reddito familiare occorre sommare i redditi dei familiari a carico del contribuente (che intende beneficiare del 90%) che quindi possiedono un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili, oppure a 4.000 euro per i figli di età non superiore a 24 anni.

Ma vediamo la procedura per determinare il quoziente:

      1. sommare i redditi complessivi posseduti dai familiari nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa;
      2. dividere il risultato del primo punto per il quoziente dato dalla somma di:

1 per il contribuente single;

2 per la coppia sposata o legata da unione civile o convivente;

+ 0,5  nel caso di presenza di un familiare diverso dai precedenti;

+ 1 nel caso di presenza di due familiari;

+ 2 in presenza di tre o più familiari.

Come potrai intuire, il meccanismo premia le famiglie numerose.

Vediamo un esempio: una coppia sposata con un figlio avrà un quoziente pari a: 2 + 0,5 =2,5; se la coppia avesse due figli, quoziente 3, con 3 figli quoziente 4.

Occorre precisare che per la determinazione del nucleo familiare si fa riferimento alla composizione dello stesso nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa (Circolare 13 E 2023). 

 

Esempio calcolo quoziente familiare

Tu e tua moglie siete due neo-sposini, vivete in una villetta unifamiliare e percepite un reddito complessivo pari a 35 mila euro. Nel vostro caso il quoziente sarà pari a 2. Dividendo 35.000 € per due otterrete un reddito pari a 17.500 €, ahimè superiore a 15.000 €. Ma mettiamo il caso che scopriste di aspettare un bambino. Il giorno dopo la nascita, potreste protocollare la CILAS in quanto il vostro quoziente salirà da 2 a 2,5 e quindi: 35.000 / 2,5 = 14.000 €. Iuhuuuu.

I limiti di reddito saranno calcolati nel seguente modo:

      • 1 componente 15.000 euro;
      • coniugi (o conviventi) 30.000 euro;
      • coniugi con 1 figlio 37.500 euro;
      • coniugi con 2 figli 45.000 euro;

Se addirittura aveste 3 figli, potreste beneficiare del 90% guadagnando fino a 60.000 €.

Esempio di calcolo del reddito di riferimento

Un contribuente con un reddito complessivo dell’anno precedente pari a 25.000 euro, nel cui nucleo familiare sia presente il coniuge con un reddito pari a 11.000 euro ed un figlio che non possiede redditi, che quindi è a carico fiscalmente, ha un reddito di riferimento pari al rapporto tra reddito complessivo familiare e numero di parti: 36.000/2,5= 14.400 euro, come di seguito determinati.

Reddito complessivo familiare = 25.000 + 11.000 = 36.000; Numero di parti = 1 (contribuente) + 1 (coniuge) + 0,5 (1 familiare a carico)

Altre regole per determinare il quoziente

Nel reddito complessivo non devono considerati i redditi dei familiari del contribuente (diversi dal coniuge e dagli assimilati) non a carico, quindi coloro che percepiscono un reddito complessivo, al lordo degli oneri deducibili, superiore a 2.840,51 euro  o di 4.000 euro nel caso di figli di età non superiore a ventiquattro anni.

Non essendoci dei chiarimento in merito, ritengo che il reddito debba essere definito sommando i redditi lordi di ogni categoria: redditi fondiari, di capitale, di lavoro dipendente, di lavoro autonomo, di impresa e redditi diversi sottraendo le perdite derivanti dall’esercizio di arti e professioni.

Dovrà essere chiarito se occorre considerare il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze.

 

2° requisito: abitazione principale

Inoltre, l’immobile unifamiliare deve essere destinato ad abitazione principale. Da non confondere con il concetto di prima casa.

In pratica, per abitazione principale si intende l’immobile nel quale il proprietario o il titolare di diritto reale dimora abitualmente e risiede anagraficamente.

Secondo la circolare 13 E, qualora l’unità immobiliare non sia adibita ad abitazione principale all’inizio dei lavori, il Superbonus spetti per le spese sostenute a condizione che il medesimo immobile sia adibito ad abitazione principale al termine dei lavori.

Rientra nella nozione di abitazione principale anche l’unità immobiliare adibita a dimora abituale di un familiare del contribuente (coniuge, parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo grado – articolo 5, comma 5, del TUIR).

Altri requisiti

Vediamo una carrellata degli altri requisiti necessari per ottenere il Superbonus 90% sulle unifamiliari:

      •  il beneficiario deve essere proprietario o titolare di un diritto reale sull’immobile, non possono aderire locatari, comodatari e conviventi del proprietario;
      • il beneficiario deve essere una persona fisica, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni. Non una società o un’impresa;
      • ogni beneficiario può richiedere la detrazione su un massimo di due unità immobiliari;
      • l’immobile non può essere un A/1: abitazioni di tipo signorile, A/8: Abitazioni in ville o un A/9: castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici (tranne se aperti al pubblico, anche parzialmente: in questo caso rientrano nel Superbonus);
      • nel caso di Superecobonus, l’immobile deve essere riscaldato prima dell’inizio dei lavori e il certificato di prestazione energetica APE ante operam deve migliorare di almeno due classi al termine dell’intervento;
      • nel caso di Supersismabonus, l’edificio deve essere ubicato in zona sismica 1, 2 o 3;
      • occorre presentare la pratica comunale CILAS e sono ancora necessarie le asseverazioni e la congruità dei prezzi, nonché il visto di conformità da parte del commercialista;
      • è contemplata la demolizione e ricostruzione;

Quali sono i massimali detraibili

I massimali rimangono i medesimi. Vediamo in dettaglio i massimali SuperEcobonus:









Intervento

 

Isolamento termico

50.000 €

Sostituzione impianto

30.000 €

Impianti fotovoltaici

2.400 € per ogni kW di potenza nominale (max 48.000 €)

Sistemi di accumulo

1.000 per ogni kWh (max 48.000 €)

Colonnina elettrica

2.000 €










TIPO DI INTERVENTO

SPESA MASSIMA


IMPORTO MASSIMO DETRAZIONE

Sostituzione di finestre comprensive di infissi (legge 296 del 2006,  art. 1 c.345).

66.666,67 

60.000 €

Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (legge 296 del 2006,  art. 1 c.346).

66.666,67

60.000 €

Acquisto e posa in opera di schermature solari (art. 14 c.2 Dl 63/2013)

66.666,67

60.000 €

sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore, dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria (DL 201/2011 art. 4 c.4);

33.333,33 €

30.000 €

Micro-generatori (DL 63/2013 art. 14 c.2 b-bis)

111.111,11 €

100.000 €

Sistemi di building automation per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative (Legge 208 del 2015 art. 1 c. 88)

16.666,67  €

15.000 €

 

Mentre, per quanto riguarda il Supersismabonus, potrai spendere al più 96.000 €, ottenendo una detrazione massima di 86.400 €.

In quanti anni è possibile recuperare il credito

Il recupero dei crediti può avvenire in 4 anni. Facciamo un esempio, immagina di spendere 100.000 € per riqualificare la tua villetta tramite il Superbonus. Così facendo avresti diritto al recupero del 90% della spesa sostenuta in 4 anni. Ciò si traduce in una riduzione annuale di 22.500 € dalla tassazione IRPEF.

Qualcuno mi spieghi come un contribuente con un reddito familiare inferiore a 15.000 € possa saturare tale decurtazione. Meno male resistono le alternative:

CILAS antecedente al 1 gennaio 2023

Secondo la circolare 13 e del 2023  “possono rientrare nella nuova disciplina anche gli interventi per i quali la presentazione della CILA sia antecedente al 1° gennaio 2023, purché il contribuente dimostri che i lavori abbiano avuto inizio a decorrere dall’anno 2023, circostanza che può essere documentata dalla data di inizio lavori indicata nella CILA o anche mediante un’attestazione resa dal direttore dei lavori secondo le modalità dell’autocertificazione rilasciata ai sensi dell’articolo 47 del DPR n. 445 del 2000.

Le varianti in corso d’opera variano le scadenze?

L’argomento è stato trattato nel seguente articolo.

Spero che l’articolo ti sia stato utile, a presto, Vincenzo

 

 

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